Finalmente una notizia contro tendenza. Invece di indurirsi, questa normativa sembra perdere terreno. Ma sarà una cosa buona? Scopriamolo insieme.
Che il Governo Meloni avrebbe mostrato una linea con il pugno di ferro sulle infrazioni dietro al volante lo sapevamo già dal discorso di insediamento della Premier Giorgia Meloni; qualcuno, ai tempi, fece effettivamente notare che era da anni che un Premier neo eletto non citava la sicurezza stradale come tema caldo nel suo discorso di insediamento. Il NCDS è stato la logica conseguenza di queste premesse.

Qualcuno ha criticato le nuove normative del Ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini, qualcun altro ha lodato il suo impegno per combattere i comportamenti non idonei alla guida; in ogni caso, a prescindere da come la si pensi, non ci sarà italiano che guiderà con un cellulare per le mani o dopo aver bevuto che potrà stare tranquillo, nel periodo delle feste pasquali, visto quanto sono stati intensificati i controlli negli ultimi giorni.
Una normativa tra quelle chiave del NCDS però potrebbe andare ad essere ammorbidita, progressivamente, al punto da perdere il mordente che forse le servirebbe per incidere davvero sul comportamento degli italiani che tra l’altro, cercano modi assurdi per sfuggire alle sanzioni. Scopriamo di quale si tratta e perché permangono dubbi su questa decisione.
Altroché stretta sulle droghe, ecco il marcia indietro
La questione di cui parliamo non riguarda però tanto il discorso di assumere alcool prima di guidare quanto quello di assumere sostanze stupefacenti in cui rientrano sia le droghe leggere che quelle pesanti. Infatti, inizialmente, il NCDS era stato interpretato con la frase: “Lucido o no ti ritiro la patente”. Una sintesi del concetto che assumere droghe anche molto prima di mettersi alla guida non sarebbe più stato tollerato, da gennaio.

Una recente circolare del Ministero degli Interni e del Ministero della Salute però smentisce in parte questo concetto, “ammorbidendo” la situazione per chi viene pescato positivo ad una sostanza al volante ma può dimostrare di non aver fatto nulla con la propria auto prima che gli effetti fossero scemati. Benché le tracce di THC, Cocaina e molte altre sostanze permangano nel sangue ore ed ore dopo che gli effetti sono svaniti, infatti, la circolare non lascia dubbi.
La circolare dell’11 aprile di quest’anno determina quanto segue ossia che serve: “L’esecuzione di analisi strumentali di natura tossicologica su campioni di liquidi biologici che risultino idonei a circoscrivere l’assunzione in un periodo temporale definito”. Tradotto, deve esserci una connessone temporale tra l’assunzione delle sostanze e la guida che, in soldoni, significa che per il ritiro della patente e le altre sanzioni accessorie ad un guidatore che ha assunto sostanze serve una prova materiale che costui abbia guidato quando era sotto effetto, non ore ed ore dopo che questo era scemato.
La connessione tra il gesto e la guida, insomma, deve essere accertata. Non si potrà quindi più fare il discorso del “siccome hai fatto qualcosa di illegale, addio patente” anche se, parliamoci chiaro, molto spesso, chi assume sostanze stupefacenti che danno dipendenza non lascia mai passare tutto questo tempo tra un’assunzione e l’altra. Vedremo cosa succederà con i controlli in questi giorni e come questa circolare cambierà l’applicazione del NCDS.