Il pilota che ha vinto per ultimo questa importante competizione con questo team era davvero fuori dagli schemi. Ecco cosa faceva e che ha rivelato ai tifosi!
Eccessi e motori ruggenti vanno spesso in coppia e non è una sorpresa sapere che tanti piloti di Formula Uno hanno vissuto una vita spericolata anche fuori dal paddock, così come quelli che hanno guidato automobili in quasi tutte le competizioni importati. Le storie di questi atleti si incrociano in un mondo di scelte, alcune discutibili, e gesta davvero da pazzi!

Tra i casi più famosi abbiamo quello di James Hunt, pilota che non arrivò nemmeno ai 50 anni a causa del suo stile di vita molto spericolato, quello di Tazio Nuvolari che rischiò la vita dentro e fuori dalla pista in tantissime occasioni e campioni come Alonso e Leclerc che pur non essendo così “festaioli” almeno da quello che sappiamo, amano la bella vita con yatch di lusso.
Uno dei piloti che più ha regalato gioie alla scuderia Ferrari, però, è anche uno di quelli che si è aperto di più con la stampa in diverse occasioni, senza negare o rinnegare il suo stile di vita fuori dalla pista che, diciamocelo sinceramente, non sembra proprio idoneo ad un atleta professionista. Eppure, un mondiale di F1 se lo è portato a casa lo stesso. Vediamo se sapete chi è.
Da Iceman a Ice nel Cocktail…
Noto anche con il soprannome di The Iceman per la sua freddezza dentro e fuori dalla monoposto, il finlandese Kimi Raikkonen è un ex pilota di fama mondiale che in F1 ha corso per 349 volte in circa 20 anni portandosi a casa anche 21 GP e, cosa più importante, riuscendo nell’impresa di mettere in cassaforte quello che finora, risulta l’ultimo titolo vinto da Ferrari nella massima serie del motorsport nel 2007, un grande anno per la scuderia modenese.

Ebbene, Raikkonen condivide con molti altri atleti scandinavi – e non solo – la passione per l’alcool e le feste stando a quanto egli stesso ha dichiarato in un’intervista in cui avrebbe detto che: “Passare 14 giorni ubriaco era la normalità”, per lui. In un’altra confessione con i cronisti – riportata su Sport Sky – invece i giorni sarebbero saliti a ben 16! E non sarebbe successo una volta sola.
“Nella vita devi fare qualsiasi cosa ti faccia stare bene e deve essere qualcosa di divertente. Nel mio caso bere e fumare ha migliorato la mia vita“, diceva il pilota arrivando a confessare una bravata non da poco. Nel 2013, in pieno mondiale avrebbe passato ben 16 giorni, includendo il GP di Monaco fino ad arrivare al GP di Brasile, facendo festa la sera, sempre ubriaco. Eppure, guidare queste monoposto non era mica così facile, in quelle condizioni. La sua risposta? “Ognuno ha i suoi metodi, l’importante è che quello che fai, faccia stare bene te”. Un’ottima filosofia. Ma non provateci durante le feste pasquali…