Il consigliere del team austriaco, che ha inciso in prima persona sul cambio Lawson-Tsunoda, ha svelato i motivi della bocciatura del neozelandese

La Red Bull ha ufficializzato lo scambio Liam Lawson-Yuki Tsunoda con Racing Bulls prima del GP di Suzuka, dopo soli due weekend di gara. Non è la prima volta che il colosso austriaco di Formula 1 si avvale della possibilità di effettuare un driver swap durante la stagione con la sua Scuderia cadetta, ma questa volta la scelta ha sorpreso tutti per le tempistiche.
Helmut Marko, dirigente e responsabile del programma piloti del team guidato da Christian Horner, è al momento uno degli uomini più chiacchierati del paddock. Non potrebbe essere altrimenti, vista la scelta di cambiare pronti-via il secondo pilota, quasi senza preavviso. L’81enne, però, questa volta ci ha tenuto a giustificare la scelta, e la motivazione principale sorprende.
Red Bull, Marko spiega la bocciatura di Lawson: “Lo rimandiamo a Faenza per salvargli la carriera”
Liam Lawson ha eguagliato un record negativo che apparteneva a Nigel Mansell, quando la leggenda britannica perse il sedile della McLaren dopo soli due GP nel 1995.

Lo scambio con Yuki Tsunoda era nell’aria, e una volta ufficializzato, Helmut Marko ha voluto giustificarlo così ai microfoni di Servus Tv, l’emittente televisiva austriaca di proprietà della stessa Red Bull:
Abbiamo deciso di rimandare Liam Lawson indietro alla Racing Bulls per salvargli la carriera. In tutti questi anni, Max Verstappen è stato l’unico che è riuscito a maneggiare la macchina in maniera ottimale. E, per un giovane pilota, vediamo che riuscirci è ancora più complicato. Abbiamo pensato che, se avessimo lasciato Lawson in Red Bull, le sue prestazioni sotto pressione sarebbero state ancora peggiori. Ma abbiamo una seconda squadra e lì può riabilitarsi approfittando di un’atmosfera più rilassata. Con la Racing Bulls può ricostruire qualcosa di importante
La Red Bull, da quando ha deciso di fare all-in su Max Verstappen, è diventata una monoposto divora piloti. La prima vittima illustre fu Daniel Ricciardo, che poi migrò in direzione Renault, di fatto dando inizio al finale della propria carriera in Formula 1. Anche Pierre Gasly ed Alexander Albon, che ad oggi sono due piloti estremamente competitivi, nella loro breve parentesi al fianco di ‘Super Max‘ hanno fatto un enorme fatica, finendo poi per essere appiedati.
L’ultimo in ordine cronologico, prima del nuovo caso Lawson, è stato Sergio Perez, che lo scorso anno ha disputato una delle peggiori stagioni personali di sempre in F1. Insomma, la Red Bull è cucita su misura per l’alieno Verstappen, che ha uno stile di guida estremo. Chiunque provi ad approcciarsi alla monoposto sembra destinato ad uscirne con le ossa rotte.