Questa legge creerà non pochi problemi a tanti guidatori. Ecco cosa è successo…
L’opinione pubblica è divisa su una recente misura, presa dallo Stato Italiano. Da un lato, ci sono coloro che sostengono che una maggiore disciplina nella gestione dei veicoli che saranno toccati dalla legge possa contribuire a migliorare la sicurezza stradale e l’estetica urbana. Dall’altro, molti temono che la legge possa aggravare la situazione di vulnerabilità economica di molti cittadini già colpiti da difficoltà finanziarie.

Le associazioni dei consumatori stanno seguendo con attenzione l’iter legislativo di questa proposta, sottolineando la necessità di misure di supporto per chi non riesce a far fronte ai debiti fiscali. Si ipotizza, infatti, che senza un adeguato accompagnamento, la legge potrebbe generare un’ulteriore esclusione sociale e aumentare il numero di persone afflitte da questo problema, di cui parleremo a breve, anziché risolverlo.
La discussione al Senato, prevista nei prossimi mesi, offrirà l’opportunità di valutare eventuali modifiche al testo e di approfondire gli effetti che questa legge potrà avere sul panorama automobilistico italiano. Per il momento, però, ecco cosa è stato deliberato…
La legge è passata
L’approvazione della nuova legge avvenuta il 27 marzo 2025 dalla Camera dei Deputati, rappresenta un cambiamento significativo per il settore automobilistico in Italia. Questa proposta di legge prevede la demolizione di veicoli sottoposti a fermo amministrativo per motivi fiscali, una misura che potrebbe mettere in difficoltà migliaia di italiani che non hanno saldato tasse o tributi. Attualmente in attesa di discussione al Senato, il provvedimento introduce anche limiti per l’accesso a incentivi per l’acquisto di nuovi veicoli.
La nuova normativa consente, per la prima volta, la radiazione per demolizione di veicoli soggetti a fermo amministrativo di natura fiscale, come nel caso di mancato pagamento della tassa automobilistica o di altri tributi. Questo cambiamento è fondamentale, poiché attualmente i proprietari di veicoli con fermo non possono procedere alla rottamazione, creando un accumulo di mezzi inutilizzati sulle strade italiane.
Secondo il testo della legge, se un veicolo è rinvenuto dalla polizia municipale e non è reclamato dal proprietario, il Comune può emettere un’attestazione di inutilizzabilità. Questa comunicazione deve avvenire entro sette giorni dal rinvenimento. Se il proprietario non si oppone entro 60 giorni, l’ente locale può procedere alla rimozione e alla demolizione del veicolo, cancellandolo dal Pubblico Registro Automobilistico PRA. In situazioni di emergenza, come motivi di sicurezza pubblica o tutela ambientale, la rimozione può avvenire immediatamente.

Un altro aspetto interessante della legge riguarda la possibilità per il proprietario di un veicolo di richiedere la demolizione. Se un veicolo è sottoposto a fermo e non presenta valore economico, il proprietario può chiedere al Comune di rilasciare un’attestazione di inutilizzabilità per procedere alla radiazione. Il costo di questo documento sarà stabilito dal Comune stesso.
L’obiettivo principale di questa legge è quello di “fare pulizia” delle strade italiane, rimuovendo il gran numero di veicoli sottoposti a fermo fiscale. Attualmente, la normativa prevede che la rottamazione possa avvenire solo attraverso la consegna a un autodemolitore autorizzato o a una concessionaria, ma con l’impossibilità di radiare un veicolo con fermo, eccetto in casi di distruzione o danni gravi.
Le conseguenze dell’approvazione di questa legge potrebbero essere significative. Secondo stime non ufficiali, si parla di migliaia di veicoli che potrebbero essere demoliti, lasciando molti proprietari in difficoltà. La legge, pertanto, non solo potrebbe impattare sulla situazione economica dei cittadini ma sollevare anche interrogativi sulla gestione delle emergenze fiscali e sulla capacità degli italiani di far fronte a richieste tributarie.