Formula Uno, scoppiano le polemiche - Screen You Tube Formula 1 - automotorinews.it
In Formula Uno le polemiche sono all’ordine del giorno, sia nei weekend di gara che nei momenti di pausa del campionato.
La stagione 2025 è iniziata con i GP di Melbourne e Shanghai, appuntamenti dove è prevalsa la forza della McLaren. La nuova vettura della scuderia britannica, la MCL39, è nettamente la più efficiente in questo inizio di campionato. Ad approfittare della potenza della monoposto è il pilota britannico Lando Norris, capace di vincere – senza difficoltà – entrambe le gare disputate. Il team di Woking si sta confermando – in questi primi appuntamenti del calendario – come prima forza nel paddock, iniziando a creare il divario con la concorrenza al vertice del circus. Oltre al titolo costruttori, la McLaren proverà a dare la miglior vettura in griglia di partenza al suo pilota di punta Lando Norris, chiamato a fermare il dominio di Max Verstappen. L’olandese di Red Bull è a quota quattro mondiali piloti vinti consecutivamente.
La monoposto del team di Milton Keynes, però, non sembra poter competere alla pari con macchina progettata dalla compagine papaya. La RB21 sembra avere delle lacune importanti che vanno colmate nel corso del campionato per poter tenere testa alla McLaren, nel frattempo la Red Bull ha deciso di sostituire il compagno di box di Super Max. Ha deluso Liam Lawson, il quale – scelto per sostituire Sergio Perez – non ha avuto un rendimento sufficiente per evitare l’avvicendamento. Al suo posto, a partire dalla gara di Suzuka, ci sarà Yuki Tsunoda, completando lo scambio di sedile tra Red Bull e Racing Bulls.
La decisione della Red Bull ha creato, inevitabilmente, polemiche. Non tutti hanno sposato la mossa della scuderia, la quale ha deciso dopo appena due GP di separarsi da Liam Lawson. Zero i punti ottenuti dal neozelandese con la RB21, un rendimento che ha portato il team di Milton Keynes ad optare per la sostituzione interna con Yuki Tsunoda della scuderia satellite Racing Bulls. Un passo indietro per il classe 2001, il quale farà ritorno nella compagine per la quale ha gareggiato nel 2024.
I media neozelandesi non hanno gradito la decisione della Red Bull, sul The New Zealand Herald si legge il pensiero di Luke Slater:
“È la Red Bull, non il 23enne Lawson, a dover essere ritenuta responsabile della situazione. Come si fa a non vedere gli enormi rischi che il suo reclutamento rappresentava per il 2025, quando aveva disputato solo 11 Gran Premi in due stagioni con la loro squadra junior? È quasi inconcepibile. Anche Verstappen, uno dei più grandi piloti di F1 e uno degli uomini più dotati di talento naturale ad aver mai impugnato un volante, aveva il doppio dell’esperienza di Lawson quando è stato promosso nel 2016. La Red Bull è forse uno dei team di maggior successo nella storia della F1, e Christian Horner e Helmut Marko, che supervisionano il programma per i giovani piloti, meritano questo, ma ingaggiare Lawson non è una decisione presa da un team automobilistico serio“.
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