L’esperto senza freni nell’analisi dei primi due weekend di gara della scuderia di Maranello.
Inizio di stagione disastroso per la Ferrari in Formula 1. Lewis Hamilton e Charles Leclerc non sono riusciti finora ad essere competitivi con una monoposto, sia chiaro, per nulla semplice. Non è un mistero che la scuderia di Maranello non possiede di certo la vettura più forte della griglia.

E se non fosse per lo squillo mostrato dal pilota britannico nel corso di qualifiche e sprint race del Gran Premio di Cina oggi forse staremmo parlando di una debacle totale della scuderia italiana. Ottavo e decimo in Australia, e quinto e sesto in Cina non possono essere risultati accettabili per una scuderia che ha costruito la pre season sulla possibilità di portare almeno un titolo a casa a fine stagione.
Ma c’è un esperto, però, secondo il quale le responsabilità sono da attribuire quasi interamente alla vettura. Si tratta di Leo Turrini, giornalista che sul suo blog ha analizzato la situazione in casa Ferrari.
“Io credo che la squalifica doppia sia figlia della SF25. È una macchina nata complicata (e questo è un eufemismo). Difficilissima da mettere a punto. È un cubo di Rubik su quattro ruote. Avevo segnalato per tempo le perplessità (interne) che accompagnavano le soluzioni tecniche varate per questa monoposto”, ha commentato Turrini.
Ferrari, Turrini duro sui primi due weekend
Secondo il giornalista la Ferrari starebbe attraversando un nuovo ciclo che, quindi, necessita di un periodo di assestamento. Normale la delusione ma anche assurde alcune spiegazioni fornite dalla stessa scuderia.

“A fine 2024 la McLaren era la macchina migliore. Ma la Ferrari era lì. Se tu prendi una strada nuova e dopo due gare hai gli stessi punti della Williams, con rispetto parlando, non puoi venirmi a raccontare che stai sperimentando in funzione del 2026. Queste sono scempiaggini. Oggettivamente, fin qui il bilancio è disastroso. Senza il capolavoro di Lewis nella Sprint, saremmo alla tragedia sentimentale.
È comico stupirsi delle esasperate reazioni all’avvio da incubo. Se tu sei uno dei brand più famosi sulla faccia della terra, una Leggenda dell’automobilismo, e assumi il pilota dei Record, un Mito, e sei reduce da una stagione in cui ti sei giocato un titolo fino all’ultimo metro dell’ultima gara, beh, è ovvio che ti esponi. Se in due week end fai diciassette punti, cosa ti aspetti? Barbera e champagne?”, ha concluso Turrini.