Yuki Tsunoda - screen Youtube The Red Falgs Podcast - automotorinews.it
Il costruttore nipponico è sponsor di Yuki Tsunoda, ma nonostante ciò non può aiutare il giapponese a trovare un sedile migliore in Formula 1
Nel mercato piloti che ha stabilito la griglia di partenza della stagione 2025 di Formula 1, uno degli eventi meno attesi è stato quello che ha visto protagonista il giovane Yuki Tsunoda. Il giapponese, che nel Team Racing Bulls è riuscito a costruirsi una reputazione di tutto rispetto, sperava che il divorzio tra Sergio Perez e Red Bull coincidesse con la tanto agognata promozione al fianco di Max Verstappen all’interno del team di riferimento dell’azienda austriaca, ma così non è stato.
Christian Horner ed Helmut Marko, infatti, hanno preferito puntare forte sul giovane neozelandese Liam Lawson, che in carriera vanta appena 11 Gran Premi disputati in F1, contro i 90 di Yuki. La mancata promozione di Tsunoda in Red Bull ha fatto riflettere tanti addetti ai lavori, a tal punto che lo stesso Horner ha ammesso che non avrebbe senso tenerlo per sempre in un team satellite come quello di Faenza.
In questa complessa situazione, è lecito chiedersi che fine abbia fatto Honda, lo sponsor principe del giapponese. Perché il costruttore non riesce a sfruttare il proprio potere politico per spingere Tsunoda verso altri lidi, come ad esempio Aston Martin, che dal 2026 utilizzerà la power unit nipponica? La risposta è arrivata dal presidente di HRC, ed è stata una vera e propria doccia fredda per il giovane pilota.
L’incubo di non riuscire a compiere un grande passo in avanti nella carriera da pilota di Formula 1 inizia a diventare un peso sempre più ingombrante sulle spalle di Yuki Tsunoda.
Koji Watanabe, presidente di Honda Racing Corporation, intervistato ai microfoni di Motorsport Week, ha di fatto ‘scaricato’ il pilota nipponico nonostante il contratto di sponsorizzazione che li lega, dichiarando che Yuki dovrà cavarsela da solo se vorrà correre per un top Team:
Tsunoda ha un accordo di sponsorizzazione con noi, ma è fondamentalmente un pilota indipendente. Noi lo sosteniamo solo come sponsor. Deve cavarsela da solo, è al suo quinto anno, ha le capacità e conosce bene il mondo della F1. Non possiamo fare molto di più per lui. I piloti non possono fare affidamento sulla Honda per sempre. Un pilota del livello di carriera di Tsunoda deve pensare con la propria testa
Non c’è dunque alcuna possibilità che Honda faccia pressione sull’Aston Martin di Lawrence Stroll affinché trovi un sedile all’attuale #22 della Racing Bulls. Yuki Tsunoda dovrà dunque essere bravo a non lasciarsi influenzare dalle questioni che non riguardano la pista e dimostrare tutto il suo valore al volante della sua monoposto: solo così riuscirà a conquistarsi una meritata promozione dopo questi primi 4 anni in Formula 1.
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