‘Mini dice addio’: drastica scelta causata dalle normative europee

Addio straziante in casa Mini. Stanno perdendo qualcosa che le rendeva iconiche. 

La storica casa automobilistica britannica Mini ha recentemente preso una decisione che susciterà sicuramente dibattito tra gli appassionati: l’abbandono definitivo di un optional fino a pochi anni fa fondamentale in macchina. Questa scelta non è solo un aggiornamento tecnologico, ma è principalmente una risposta alle stringenti normative europee sulle emissioni di CO2 e alla crescente pressione verso una mobilità più sostenibile.

Mini auto novità
Novità su Mini (BMW Press Media) – www.AutoMotoriNews.it

Questo famoso accessorio, simbolo di interazione e coinvolgimento per molti guidatori, si trova ora in difficoltà nei test di omologazione delle emissioni. Infatti, i veicoli che lo montano mostrano un livello di emissioni più alto nei risultati dei test, rendendo difficile il rispetto dei limiti imposti dall’Unione Europea. Al contrario il nuovo sistema Mini, grazie alla sua programmazione precisa, consente una gestione più efficiente del consumo di carburante e delle emissioni, garantendo così una maggiore conformità alle normative vigenti.

La decisione di Mini di eliminare questo feature che i clienti amavano sebbene possa suscitare sentimenti di nostalgia tra gli appassionati di guida, rappresenta un passaggio necessario per garantire la competitività del marchio. Gli automobilisti moderni cercano veicoli che siano non solo performanti, ma anche rispettosi dell’ambiente. In un contesto dove le normative sulle emissioni si fanno sempre più severe, la capacità di Mini di innovare e adattarsi a queste esigenze diventa cruciale. Ecco cosa cambierà a partire dalla prossima generazione.

Diventa tutto automatico 

A partire dalla nuova Mini John Cooper Works, tutti i modelli della gamma saranno dotati di un cambio automatico a sette rapporti con doppia frizione, comprese le varianti più popolari come la Mini Cooper e la Mini Countryman. Questa transizione non è stata semplice; la stessa John Cooper Works ha visto un incremento di peso di 75 kg, portando a un aumento di circa 10 g/km di emissioni di CO2 rispetto al modello precedente. Anche se il ritorno al cambio manuale potrebbe teoricamente ridurre il peso del veicolo, oltre a riportare una guida divertente ai clienti, non sarebbe sufficiente a mantenere le emissioni al di sotto dei limiti richiesti.

Oltre alle normative sulle emissioni, Mini deve affrontare nuovi standard di sicurezza europei, che impongono l’adozione di dispositivi attivi e passivi, aumentando ulteriormente il peso dei veicoli. Di fronte a queste sfide, la scelta di abbandonare il cambio manuale appare come una strategia lungimirante per il marchio, che cerca di adattarsi a un mercato automobilistico in rapida evoluzione.

Cambio manuale marce
Cambio manuale, sulla tua Mini puoi dimenticartelo… (Bullock) – www.AutoMotoriNews.it

Parallelamente a questa transizione, Mini sta accelerando il proprio percorso verso l’elettrificazione. La Mini elettrica Cooper SE rappresenta un passo significativo in questa direzione, offrendo 218 CV di potenza e un’autonomia di 402 km. Con un prezzo di partenza fissato a 33.500 euro, la Cooper SE si propone come un’opzione interessante per i consumatori che desiderano un’auto elettrica senza rinunciare allo stile e alla sportività tipici del marchio. Nel futuro prossimo, Mini potrebbe introdurre la nuova piattaforma BMW “Gen6” a 800 volt, promettendo modelli sportivi con trazione posteriore.

L’addio al cambio manuale segna un cambiamento significativo nella filosofia del marchio, che dovrà continuare a mantenere la sua identità sportiva e il design iconico, anche nell’ambito di una crescente attenzione verso la sostenibilità. La sfida sarà quella di trovare un equilibrio tra prestazioni, tradizione e rispetto delle normative, un compito non facile ma che Mini sembra essere pronta ad affrontare con determinazione.

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