Il capo del Motorsport UK, David Richards, è pronto ad intraprendere azioni legali nei confronti della FIA: la lettera è chiara!
Dopo l’esclusione dal Consiglio Mondiale della FIA, provocata dalla mancata firma per l’accordo di riservatezza, le alte sfere del Motorsport britannico hanno deciso di assumere una dura presa di posizione nei confronti della Federazione Internazionale dell’Automobile. Circa una settimana fa, è trapelato che il vice presidente della FIA per lo sport, Robert Reid, e il capo del Motorsport britannico, David Richards, erano stati messi da parte dal Consiglio Mondiale dopo la mancata intesa per il patto di riservatezza, pensato per limitare la fuga di notizie.
Richards va all’attacco: lettera pesantissima alla FIA
Quanto accaduto non è andato affatto giù a David Richards, che tramite una dura lettera si è scagliato contro la FIA. Una presa di posizione da parte del Motorsport britannico potrebbe decisamente complicare i piani del presidente Mohammed Ben Sulayem, considerato che a fine 2025 ci sono le elezioni.
Richards c’è andato giù pesante: “[…] Da un po’ di tempo nutro preoccupazione circa l’erosione della responsabilità e della buona governance in seno alla FIA. Come avrete letto dalla stampa, è emersa recentemente una questione che mi ha costretto a prendere posizione e che necessita di una spiegazione. Innanzitutto avevamo sostenuto Mohammed Ben Sulayem nella sua candidatura a presidente FIA. […] I punti del suo mandato erano: l’essere un presidente non esecutivo, che avrebbe delegato la gestione quotidiana della Federazione a un team esecutivo professionale; la nomina di un CEO capace di gestire la FIA secondo standard professionali; piena trasparenza delle azioni e i più alti standard di governance”.

Il presidente del Motorsport ha calcato la mano all’indirizzo della FIA: “Temo che nell’ultimo triennio ci sia stata una netta mancanza di rispetto di queste promesse. […] La goccia che ha fatto traboccare il vaso per me tre settimane fa è stata la richiesta di firmare un nuovo accordo di riservatezza che ho considerato un bavaglio. Al momento della mia nomina al Consiglio Mondiale nel 2021 ho firmato un accordo di riservatezza ed ero già vincolato dall’art.4 del Codice Etico della FIA. […]”.
Richards usa la mano pesante nei confronti della FIA: si va per vie legali?
Richards ha rincarato la dose, sottolineando: “Le clausole chiave a cui mi sono opposto erano: tutto era considerato confidenziale, il che mi impediva di condividere informazioni che consideravo rilevanti; la FIA avrebbe potuto decidere a sua discrezione se qualcuno avesse violato i termini di riservatezza, senza un processo o un quadro di riferimento; per ogni violazione si prevedeva una multa immediata da 50 mila euro e una richiesta danni non specificata. La natura di questo accordo di riservatezza non è conforme allo statuto FIA e va contro la promessa di una governance trasparente”.
Il numero uno del Motorsport britannico ha poi aggiunto: “Ho dunque chiesto di discutere la questione al Consiglio Mondiale, […] ma la richiesta è stata respinta e ci è stato impedito di partecipare alla riunione. Questo è in totale violazione degli statuti FIA, che spiegano che tutti i membri eletti devono avere accesso alle riunioni. […] I nostri legali hanno contestato le azioni della FIA, inoltrando una serie di domande alle quali non abbiamo ancora ricevuto risposta”.
David Richards è pronto ad andare per vie legali: “[…] Riconosco che nell’ultimo triennio i media sembrano aver ottenuto informazioni riservate interne alla FIA, […] tuttavia questa verità non può essere usata per mettere un bavaglio. […] Vorrei menzionare anche Robert Reid, vicepresidente FIA per lo sport, […] che ha ricevuto il divieto di partecipare alle riunioni e persino la partecipazione agli eventi del campionato mondiale. […] Queste azioni della FIA vanno a violare i loro stessi Statuti, di conseguenza abbiamo informato la FIA che, a meno che non affrontino le questioni da noi sollevate, siamo pronti ad intraprendere azioni legali. […]”.