Il noto pilota italiano si lascia andare ad alcune considerazioni in vista della stagione in arrivo. Il confine tra l’uno e l’altro? Molto sottile!
Siamo ormai arrivati alle porte dell’esordio della stagione di MotoGP del 2025, un appuntamento che vedrà il campione uscente Jorge Martin tentare di difendere la corona da concorrenti molto agguerriti del calibro di Pecco Bagnaia ed un Marc Marquez decisamente in grande spolvero, ora in sella a quello che viene ritenuto il miglior ciclomotore da gara del mondo.

Uno dei piloti su cui si sono maggiormente accesi i riflettori in questi mesi di attesa è sicuramente Fabio Di Giannantonio, magari più lontano dallo scontro al vertice – l’ex pilota Gresini ora trapiantato al VR46 Team di Valentino Rossi ha concluso al decimo posto lo scorso motomondiale – ma sicuramente pronto a stupirci nel corso di questo nuovo anno con la nuova scuderia per cui ha un contratto biennale al momento in cui scriviamo.
Il pilota affronta una grande sfida ossia entrare in pista a meno di un mese dall’operazione che gli ha rimesso in sesto la clavicola sinistra dopo la frattura: “Direi che la spalla è l’unica parte del corpo non al 100%, dire che è allo 0% ora come ora” afferma il pilota italiano che non ha potuto per ovvi motivi testare molto la moto ma si dice fiducioso nei responsi dei compagni di team.
Una stagione che parte in salita
Una sfida non da poco quella che il pilota dovrà quindi affrontare scendendo in pista in condizioni fisiche non ottimali e con un mezzo con cui poteva sicuramente prendere maggiore confidenza se non fosse stato per l’infortunio: “La linea tra essere un grande ed uno stupido è sottile. Sono sceso dall’impennata e la ruota si è bloccata facendomi cadere, sicuramente, sono sembrato stupido in quel caso”, ricorda con queste parole l’incidente, il pilota italiano che si era fratturato la clavicola nel corso di un test con il mezzo.

Un episodio sfortunato e tragicomico che però il pilota non vuole vedere come qualcosa che potrà condizionare il suo esordio e in generale, la sua stagione con il nuovo team italiano: “Darò il massimo ma con cautela. Il Team Ducati mi è venuto in grande aiuto, studiando gli altri piloti del team factory. Non posso che ringraziarli”, fa sapere Di Giannantonio in proposito al suo recupero.
Da un lato il rientro in pista del pilota italiano non avverrà in un grande momento della sua vita. Dall’altro la storia del motorsport è piena di campioni che hanno capovolto situazioni apparentemente disperate trionfando sulle avversità. Non possiamo che sperare che sia il caso anche del giovane italiano del VR46!