Questa truffa è ancora diffusa e ne fa lo scotto soprattutto una vettura. Ecco la top tre delle auto più “schilometrate” sul mercato dell’usato.
Nel panorama automobilistico italiano, l’acquisto di un’auto usata rappresenta una delle spese più significative, subito dopo quella per la casa. Tuttavia, il mercato delle auto usate in Italia si è rivelato essere un campo minato, caratterizzato da numerosi rischi, tra cui la manomissione del contachilometri. Ogni anno, migliaia di automobilisti si trovano a dover affrontare l’amara realtà di aver acquistato un veicolo con un chilometraggio falsificato, scoprendo solo dopo l’acquisto che il prezzo pagato era ingiustificato rispetto alle reali condizioni del veicolo.

In Italia, le frodi legate ai contachilometri rappresentano un grave problema, non solo per i danni economici che arrecano agli automobilisti, ma anche per la reputazione del mercato delle auto usate. Gli acquirenti devono quindi prestare la massima attenzione e informarsi adeguatamente, utilizzando strumenti e servizi di verifica per tutelarsi da potenziali raggiri. Con la crescente importazione di auto tedesche e di modelli premium, è sempre più necessaria una maggiore consapevolezza e vigilanza per evitare di cadere vittima di queste truffe.
Secondo l’analisi condotta da CarVertical, una delle aziende leader nella raccolta di dati sul settore automobilistico, il problema della manomissione del contachilometri in Italia è allarmante. Nel 2024, si stima che oltre 150.000 chilometri siano stati scalati dai veicoli usati nel nostro Paese e che ci sia una vera e propria top tre dei modelli più soggetti alla truffa!
Le auto più – o meno – colpite
Tra i modelli meno soggetti a manomissioni, la Renault Captur si distingue con un tasso di falsificazione del 3,6%, seguita dall’Audi A5 e dall’Alfa Romeo Giulietta. Anche se questi modelli sono considerati più affidabili, non esiste un’auto completamente immune da frodi. Infatti, per ogni BMW Serie 5 manomessa, ci sono quasi tre volte le probabilità che un’altra auto di modelli meno desiderabili, come la Captur o l’Audi A5, possa subire la stessa sorte.
Tra i modelli, al contrario, più frequentemente manomessi, spicca la BMW Serie 5, con un preoccupante 8,5% di vetture controllate che presentavano anomalie nel contachilometri. In media, ai veicoli di questo modello sono stati sottratti ben 153.000 chilometri, una cifra che fa riflettere sull’entità del problema.

Al secondo posto si trova la Ford Mustang, con l’8,3% di manomissioni, seguita dalla BMW Serie 3 all’8%. La Mustang, iconica per il suo design e le sue prestazioni, ha visto in media un chilometraggio manomesso di 35.000 chilometri, mentre la Serie 3 ha registrato una sottrazione media di 80.000 chilometri. Questo fenomeno non riguarda solo le auto di lusso; anche modelli più comuni come la Peugeot 308, la Volkswagen Passat, e la FIAT Tipo rientrano nella lista delle vetture frequentemente manomesse.
Le ragioni dietro questa pratica illecita sono chiare: i venditori disonesti cercano di aumentare il valore di rivendita dei loro veicoli, ingannando così i potenziali acquirenti. Tuttavia, gli automobilisti ignari si trovano poi a dover affrontare costi di manutenzione imprevisti, che possono rivelarsi enormi una volta che il veicolo inizia a manifestare problemi legati all’usura e al chilometraggio reale.
Un aspetto preoccupante è che la manomissione del contachilometri è difficile da individuare. Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico di CarVertical, sottolinea che anche i proprietari attuali potrebbero non essere a conoscenza di manomissioni avvenute in precedenza. Per questo motivo, è fondamentale che chi acquista un’auto usata controlli sempre lo storico del veicolo. Un report dettagliato può rivelare non solo la presenza di manomissioni, ma anche quanti chilometri siano stati effettivamente scalati.