Anche Tesla tira un sospiro di sollievo: La rivale non ce l’ha fatta.
Non sempre essere il metro di paragone di altre aziende è una buona cosa ma perlomeno, all’azienda di Elon Musk si può riconoscere una grande verità: nessuna delle case produttrici che hanno provato a “copiare” i suoi prodotti, partendo da grandi nomi come Fisker passando per case meno note come tanti brand cinesi ha mai incontrato una frazione del successo di Tesla. Nemmeno un brand che era partito con ottimi propositi! Una casa ha recentemente dichiarato bancarotta nonostante l’idea di sfidare Tesla sul suo campo.
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La società, che si era proposta di diventare la competitor nel campo dei “camion” di Tesla, ha visto il suo titolo crollare nelle settimane precedenti alla dichiarazione di fallimento, alimentando voci sempre più insistenti riguardo a una crisi imminente. Con una valutazione che ha raggiunto picchi significativi nel suo periodo di massima popolarità, Il brand ha attirato investimenti e attenzione mediatica, ma ha anche dovuto affrontare sfide e critiche. In particolare, le accuse di frodi e le difficoltà nel concretizzare i suoi progetti hanno minato la fiducia degli investitori.
Un amaro fallimento…
Nikola Corporation, la startup americana che aspirava a diventare il leader nel settore dei veicoli pesanti elettrici e a idrogeno, ha recentemente fatto notizia presentando istanza di fallimento presso la Corte fallimentare degli Stati Uniti nel distretto del Delaware. Questa mossa segna un significativo capitolo di una storia che, iniziata nel 2015 con grandi promesse e aspettative, si è trasformata in un drammatico declino.
In un comunicato ufficiale, Nikola ha rivelato di avere attualmente circa 47 milioni di dollari in cassa e ha comunicato l’intenzione di mantenere un servizio e un supporto “limitati” per i camion già in circolazione. Tuttavia, la dichiarazione di fallimento elenca passività comprese tra 1 e 10 miliardi di dollari, con un numero di creditori che oscilla tra 1.000 e 5.000. Questi numeri evidenziano l’ampiezza della crisi economica che ha colpito l’azienda.
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Nikola aveva precedentemente stipulato una partnership con Iveco, mirata a sviluppare veicoli commerciali pesanti a zero emissioni sia in Europa che in Nord America. Tuttavia, questa alleanza è stata sciolta consensualmente nel 2023, dopo aver operato per quattro anni. Questo evento ha segnato un punto di svolta significativo per la startup, evidenziando le difficoltà nel mantenere le alleanze strategiche necessarie per la crescita e lo sviluppo.
Il futuro di Nikola: tante incertezze
Nel tentativo di spiegare la propria situazione, la società ha affermato di aver condotto un’analisi approfondita delle possibili soluzioni per sostenere le operazioni. Ha concluso che un processo di vendita strutturato rappresenta la miglior opzione per massimizzare il valore dei propri asset. Nikola intende, quindi, commercializzare e vendere tutti, o gran parte, dei suoi beni, intraprendendo una liquidazione ordinata delle proprie attività.
Steve Girsky, CEO e presidente dell’azienda, ha sottolineato che, come molte altre aziende nel settore dei veicoli elettrici, Nikola ha dovuto affrontare una serie di sfide di mercato e macroeconomiche che hanno influito sulla sua capacità operativa. Negli ultimi mesi, l’azienda ha tentato di raccogliere capitale, ridurre le passività e preservare liquidità. Tuttavia, nonostante i suoi sforzi, questi si sono rivelati insufficienti per superare le sfide significative.