Il direttore generale della Ducati, Luigi Dall’Igna, ha parlato senza filtri, svelando alcune scelte che caratterizzeranno la stagione della scuderia italiana.
È ormai noto a tutto il mondo della MotoGp che la Ducati darà il via alla nuova stagione facendo affidamento sul motore usato nel 2024. Dopo i diversi test e le perplessità sul propulsore esternate da Pecco Bagnaia e Marc Marquez, la scuderia di Borgo Panigale ha deciso di puntare nuovamente sulla versione della Desmosedici GP 24. Una scelta che il team italiano ha fatto con un obiettivo ben chiaro nella testa, restare all’apice della MotoGp. La decisione legata al motore, è stata spiegata dallo stesso direttore generale del team italiano, Luigi Dall’Igna.
Dall’Igna conferma tutto: scelta fatta!
Per le prossime due stagioni la Ducati punterà sul motore 2024, quello che ha permesso alla Ducati di scrivere una memorabile pagina di storia della MotoGP nella passata annata. Una scelta che è arrivata in seguito ai test invernali, una decisione che è stata confermata direttamente da Luigi Dall’Igna tramite un lungo post diffuso sul proprio account LinkedIn: “Già a Barcellona era chiaro che il motore 2025, seppur vantaggioso per prestazioni e facilità di guida, aveva una gestione del freno motore più complicata. Il pacchetto aerodinamico rischia di portare svantaggi su piste con curve più veloci, lo proveremo nuovamente con alcuni aggiornamenti nei test di Jerez”.
Luigi Dall’Igna ha fatto un’ampia panoramica sulle evoluzioni che verranno apportate sin da subito e su quelle che saranno riconsiderate per il futuro: “Dopo Barcellona, Malesia e Thailandia possiamo essere soddisfatti dei risultati di velocità mostrati nelle sessioni di test. Gli obiettivi che ci eravamo posti, così come la filosofia da applicare, erano chiari e condivisi con i nostri piloti. Soltanto ciò che fosse stato evidentemente migliore rispetto alla versione 2024 della moto sarebbe stato applicato da subito, fin dalla prima gara”.
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Il direttore generale della Ducati fa chiarezza sul motore 2025
In seguito, Dall’Igna ha specificato: “Il resto sarebbe stato valutato con calma, migliorato e applicato nel corso della stagione, che si preannuncia più lunga che mai. Non è un concetto facile da spiegare, ma non tutte le evoluzioni hanno soltanto aspetti positivi. La maggior parte delle evoluzioni, infatti, ha sia vantaggi che svantaggi e, in base alla pista o alle condizioni oggettive, uno potrebbe prevalere sugli altri. Il lavoro da fare durante i test è quindi giudicare se una soluzione provata su pochi circuiti e magari spesso in condizioni di grip molto particolari possa essere migliorata complessivamente, almeno sugli otto-dieci tracciati su cui si snoderà l’inizio della stagione”.
Il direttore generale della Ducati è stato chiaro anche per quanto concerne il motore 2025: “Per quanto riguarda il motore 2025, già a Barcellona era chiaro che, seppur vantaggioso in termini di prestazioni e facilità di guida, aveva una gestione del freno motore più complicata. Eravamo quindi già in parte preparati a confermare la versione 2024 e tutto era pronto per quella scelta”.
Dall’Igna e il fattore aerodinamico
Dall’Igna ha fatto il punto della situazione anche sul pacchetto aerodinamico: “Il pacchetto aerodinamico si è rivelato la decisione più difficile. Ha portato indubbi vantaggi, soprattutto su una pista come quella thailandese di Buriram, ma ha rischiato di portare svantaggi su piste con curve più veloci come Argentina e Qatar. Abbiamo preferito essere prudenti, con l’intenzione di provarla nuovamente con alcuni aggiornamenti nei prossimi test di Jerez”.
Dall’Igna ha poi aggiunto: “Il forcellone e il cambio, invece, hanno superato il test mentre il nuovo abbassatore verrà ancora valutato durante i weekend di gara. Sarà sicuramente un Mondiale molto combattuto, durante il quale molte case costruttrici e molti piloti diranno la loro, ma come sempre saranno l’equilibrio e la competitività su ogni pista a fare la differenza”.