“Farò di tutto per cacciarlo”. Elon Musk ora ha un nuovo nemico

Ancora problemi per il magnate di Tesla che potrebbe essere cacciato senza tante cerimonie: il rischio è concreto. 

Il recente scontro tra Elon Musk e Steve Bannon ha sollevato un dibattito acceso, rivelando tensioni non solo personali, ma anche ideologiche, in un contesto politico sempre più polarizzato. Bannon, ex stratega di Donald Trump, ha dichiarato senza mezzi termini al Corriere: «Otterrò che Elon Musk sia cacciato via entro l’insediamento. Non avrà un pass blu con pieno accesso alla Casa Bianca. Sarà come chiunque altro». Queste parole non rappresentano solo una dichiarazione d’intenti, ma evidenziano un conflitto più ampio che coinvolge il futuro politico degli Stati Uniti e il crescente ruolo delle figure tecnologiche nel panorama politico.

Elon Musk allarme
Elon Musk, il rischio è reale (Instagram) – www.AutoMotoriNews.it

Il cuore di questa controversia riguarda l’immigrazione, in particolare i visti H1B, che Musk ha sostenuto come un mezzo per attrarre talenti stranieri. Tuttavia, Bannon critica questa posizione, affermando che il sistema attuale favorisce i “tecno-feudatari” a scapito dei lavoratori americani. Questa polemica si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per l’occupazione e la giustizia sociale tra le classi lavoratrici statunitensi. Secondo Bannon, il 76% degli ingegneri nella Silicon Valley non sono americani, un dato che rappresenta, secondo lui, un grave problema per l’economia americana, specialmente per le comunità afroamericane e ispaniche.

Le dichiarazioni di Bannon e le alleanze inaspettate

Le affermazioni di Bannon non si limitano a Musk. Egli ha collegato la sua critica a figure come Bernie Sanders, che ha recentemente espresso preoccupazioni simili riguardo ai visti H1B, definendoli strumenti che sostituiscono posti di lavoro americani con manodopera straniera a basso costo. Questa alleanza inaspettata mette in evidenza come le questioni economiche e sociali possano unire forze politiche apparentemente distanti. Bannon ha affermato: «Dovrebbe tornarsene in Sudafrica. Perché abbiamo sudafricani bianchi, le persone più razziste del mondo, a commentare su tutto ciò che succede negli Stati Uniti?». Queste dichiarazioni rivelano un sentimento di risentimento nei confronti di Musk, visto come un intruso nel dibattito politico americano.

Bannon protesta Musk
Bannon contro Musk! (Facebook) – www.AutoMotoriNews.it

Inoltre, il rapporto tra Musk e Trump sembra complicarsi. Secondo Maggie Haberman, giornalista del New York Times, Trump ha espresso preoccupazioni riguardo alla presenza di Musk, suggerendo che il suo coinvolgimento nella politica possa essere eccessivo. Questa dinamica è ulteriormente complicata dal fatto che la base di sostenitori di Trump, in particolare quelli allineati con il movimento Make America Great Again, ha opinioni contrastanti sui visti H1B, con un 67% che si oppone a questi.

Un nuovo conflitto per Musk 

Un altro punto di conflitto riguarda il supporto di Musk alle iniziative politiche in Europa, dove il suo interventismo è stato visto con scetticismo. Bannon ha affermato che Musk ha subito una “grossa sconfitta” negli Stati Uniti riguardo ai visti H1B e che ora sta cercando di distrarre l’attenzione dalla sua perdita di credibilità. Questa osservazione suggerisce una strategia di Musk di espandere la sua influenza politica oltre i confini americani, un approccio che Bannon considera inappropriato e opportunista.

Le tensioni si sono amplificate anche in relazione al contratto tra SpaceX e l’Italia, di cui Bannon ha affermato di non conoscere i dettagli, ma ha sottolineato che l’obiettivo principale di Musk è diventare “trilionario”. Questa affermazione mette in evidenza la crescente preoccupazione riguardo al potere economico e politico che figure come Musk possono esercitare, ponendo domande sulla sostenibilità e la responsabilità di tali influenze nella democrazia. Vedremo se questo conflitto evolverà in qualcosa di più concreto in futuro.

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