Forse il braccio teso di Musk era un segnale di qualcosa di più sinistro? L’ultima proposta appoggiata dal miliardario fa paura a due milioni di individui.
Elon Musk, un uomo estremamente difficile da interpretare, divisivo e che si trova probabilmente al culmine della sua popolarità nel mondo oltre che della sua influenza che può esercitare grazie al suo social network personale X e alla vicinanza con il Presidente Donald Trump che ha appoggiato in campagna elettorale, ha delle idee molto particolari sul futuro delle sue aziende.
Il Governo Repubblicano ha allo stesso modo le idee molto chiare su come ristrutturare un paese in grave crisi identitaria e intende farlo partendo dal punto di vista economico con tagli che partiranno da subito. Non a caso, sembrano essere in forse gli aiuti all’Ucraina – anche se il tira e molla diplomatico è ancora in corso ed è presto per trarre una conclusione su come finirà questa intricata questione politica – ma anche alcune spese sul fronte interno.
Qualcuno vicino all’Amministrazione Trump avrebbe deciso di inviare una lettera, ricevuta secondo la stampa straniera da almeno due milioni di persone nell’amministrazione pubblica statunitense che suona molto come un ultimatum. Dimettersi ora con dei benefit o rimanere a lavorare in una situazione precaria – questo è sottinteso – ma soprattutto facendo molto più lavoro di quanto ne abbiano mai fatto. Dove abbiamo già visto qualcosa di simile?
Il primo ultimatum…
Il portale polacco Business Insider PL non ha molti dubbi su chi potrebbe aver partorito questa idea: Trump ha realmente promesso con il motto “You’re fired” ossia “Sei licenziato” a ben due milioni di lavoratori del settore pubblico di licenziarsi continuando a percepire lo stipendio pieno fino al 30 settembre, una sorta di “disoccupazione” in attesa di trovare un altro impiego. Alcuni non approvano questa manovra mentre l’ex candidato repubblicano Andrew Young afferma: “Si tratta in realtà di un’offerta molto generosa rispetto agli standard del settore privato”.
A spingere queste persone ad andarsene anche il monito che: “Il lavoro pubblico sarà presto ben diverso da come era prima”, stando alla presidenza. Dove abbiamo già visto una lettera simile? Ve lo ricordiamo noi. Qualche anno fa, Musk inviò a centinaia di lavoratori di Twitter – ora X – un monito di questo tipo, con una conclusione: o lavorate più duramente, o ve ne andate. Molti scelsero il licenziamento, traete voi le vostre conclusioni.
A pensare che possa esserci Musk dietro questo ultimatum e che possa aver influenzato in qualche modo la “linea dura” di Trump sui licenziamenti, anche molti esperti politici. Del resto Musk stesso sembra aver accolto molto bene questa misura commentando con la parola “bivio” il provvedimento, sul suo social personale, si intende. I tagli al settore pubblico possono essere condivisibili o meno. Bisogna però vedere se questi due milioni di persone troveranno di meglio o si uniranno dopo settembre agli oltre sei milioni di disoccupati americani che già faticano a campare nel paese più potente del mondo.
A fork in the road https://t.co/vzk1RYbM5u
— Elon Musk (@elonmusk) January 28, 2025