Il nuovo direttore tecnico del team inglese vuole consegnare ad Alonso e Stroll una vettura competitiva già dal 2025, ma il vero grande obiettivo è un altro
Adrian Newey, uno tra i più grandi geni del design di Formula 1, dopo quasi venti anni e 13 titoli mondiali costruttori all’attivo, ha deciso di lasciare la Red Bull per unirsi alla causa dell’Aston Martin da marzo 2025, come Managing Technical Partner ed azionista. L’ingaggio dell’ingegnere, che per un breve periodo era stato accostato anche alla Ferrari, è stato ufficializzato qualche mese fa a Silverstone dal proprietario del Team, Lawrence Stroll.
Dati i tempi ristretti, Newey non ha potuto incidere in maniera importante sul progetto della monoposto che scenderà in pista il prossimo 26 febbraio nei test ufficiali del Bahrain, ma in ogni caso intende star vicino a tutti i meccanici e gli ingegneri per garantire a Fernando Alonso e Lance Stroll la possibilità di lottare sin da subito con la parte alta dello schieramento di F1, a differenza dello scorso anno. Il vero grande obiettivo dichiarato dal britannico, però, sarebbe un altro: ecco le sue parole.
Newey pensa già al futuro: “Se potrò, contribuirò nel 2025, ma sono concentrato sulla vettura 2026”
Adrian Newey siederà sula propria poltrona in Aston Martin a partire dal prossimo 2 marzo, proprio a ridosso dell’inizio del mondiale di Formula 1. In via formale, l’ingegnere britannico non ha potuto incidere sul progetto targato 2025, ma farà di tutto per aiutare la squadra a stagione in corso. Nonostante ciò, l’obiettivo dichiarato, molto più concreto, è un altro.
Nell’intervista rilasciata ai microfoni di Auto, Motor und Sport, Newey ha infatti ribadito il proprio compito in vista del 2026, quando avverrà il tanto discusso cambio di regolamento:
Lawrence Stroll vorrà che io partecipi anche alla monoposto 2025. Quindi, se potrò davvero contribuire in qualche maniera, lo farò. Non ne ho idea e non la avrò sino a che inizierò il mio lavoro. Chiaramente sarò concentrato sulla vettura 2026, non ci sono dubbi su questo
Infine, c’è stato spazio anche per un passaggio sui motivi che l’hanno portato a scegliere di lasciare Red Bull:
Se appena 12 mesi fa mi avessero detto che avrei lasciato la Red Bull e avrei ricominciato da capo, avrei risposto: “No, sei pazzo”. Per varie ragioni, però, sentivo che non sarei stato in pace con me stesso a restare alla Red Bull. La prima decisione difficile è stata proprio quella di chiedermi se avessi voluto restare, e sono giunto alla conclusione che, per onestà verso me stesso, non potevo rimanere
L’ipotesi di ritirarsi o di cambiare target, passando magari alla progettazione di auto stradali, non ha mai convinto appieno il grande Newey, che alla veneranda età di 66 anni ha deciso di lanciarsi in questa nuova affascinante sfida. Solo il tempo ci dirà se ha avuto ragione.