La FIA di Mohammed Ben Sulayem diventa sempre più severa nei confronti dei piloti - (screen canale YouTube Sky Sports F1) AutoMotoriNews.it
La FIA ha preso una posizione molto chiara per la prossima stagione: la federazione si fa sempre più severa nei confronti dei piloti.
Manca sempre meno all’inizio della nuova stagione, tutte le scuderie di Formula 1 stanno cercando di apportare le giuste modifiche nel team per cercare di disputare una stagione avvincente e al centro dell’attenzione. Chi sta murando è anche la FIA del presidente Mohammed Ben Sulayem. La Federazione Internazionale dell’Automobile ha deciso di dare una stretta al regolamento, rendendolo sempre più severo per evitare di dover assistere ancora a dei comportamenti scorretti da parte di alcuni piloti.
La FIA lo ha ritenuto necessario dopo i diversi casi avvenuti nel corso dell’ultimo mondiale, basti pensare al linguaggio più che colorito assunto Max Verstappen e Charles Leclerc durante una conferenza stampa. La federazione con a capo Mohammed Ben Sulayem, di fatto, ha recentemente diffuso quelle che saranno le nuove norme legate al codice sportivo. La FIA ha dato una decisa modifica all’articolo 12.2.1, con le sanzioni che adesso saranno ancora più severe per i piloti accusati di “cattiva condotta” o autori di “danni morali” all’indirizzo della Federazione.
L’articolo 12.2.1 punisce ogni tipo di comportamento scorretto da parte dei piloti in gara. In particolare, la norma vieta: “l’uso generale di un linguaggio (scritto o verbale), di gesti e/o segni offensivi, ingiuriosi, grossolani, maleducati o abusivi, che potrebbero essere considerati o percepiti come offensivi, umilianti o inappropriati. L’aggressione e l’incitamento a compiere uno dei suddetti atti rientrano nella stessa categoria”.
Nel caso in cui avvenisse la prima infrazione, sarebbe prevista una sanzione di 10mila euro, ammenda quadruplicata nei confronti dei piloti di Formula 1. Il secondo provvedimento disciplinare prevede una multa di 20mila euro, oltre alla sospensione per un mese dal campionato. Ancor più dura è la terza punizione, rappresentata da un’ammenda di 30mila euro, un mese di sospensione dal mondiale e una decurtazione dei punti conquistati.
Non è tutto, la FIA ha ben pensato di rendere il regolamento ancor più rigido, dato che le stesse sanzioni verrano applicate anche nell’eventualità di “diffusione e all’esibizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali, in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla FIA nel quadro dei suoi Statuti, a meno che non siano stati preventivamente approvati per iscritto dalla FIA per le gare internazionali, o dalla ASN competente per le gare nazionali nell’ambito della loro giurisdizione”. Qualora ci fossero queste infrazioni, la FIA pretende dal pilota “scuse pubbliche e ripudio dei commenti”.
Inoltre, in base alle linee guida, ha asserito che i commissari sportivi “mantengono la discrezionalità di prendere in considerazione qualsiasi circostanza attenuante e/o aggravante, nonché la natura e il luogo dell’evento, per adattare la sanzione alla situazione specifica”. La FIA ha ritenuto necessario dare una stretta al regolamento, sopratutto in merito alle protese dei piloti nei confronti dei commissari: “Le proteste contro le decisioni prese dai giudici di fatto nell’esercizio delle loro funzioni saranno inammissibili“.
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