Il giovane talento inglese delle quattro ruote ha deciso di raccontare la storia che si cela dietro il suo esordio in Ferrari della passata stagione.
Nella passata stagione, Oliver James Bearman, all’età di appena 18 anni ha debuttato in Formula 1 al volante della Ferrari. Il ragazzo di Chelmsford, che ha sostituito a Gedda l’indisponibile Carlos Sainz alle prese con un’improvvisa operazione per la rimozione dell’appendice, è diventato il più giovane pilota nella storia del Cavallino a guidare una Ferrari in un Gran Premio. Inoltre, è risultato essere il più giovane in pista dei 20 partecipanti del Gran Premio d’Arabia Saudita, ma il record assoluto di precocità è rimasto nelle mani di un certo Max Verstappen, che invece esordì nel Gran Premio d’Australia 2015 a 17 anni, 5 mesi e 15 giorni.
L’inglese, in gara, ottenne un’incredibile settima posizione. Considerando l’esperienza praticamente nulla al volante di una vettura di Formula 1, ricevette i complimenti di tutto il circus. L’occasione della vita insomma, che Bearman sfruttò nel migliore dei modi. Ma c’è una storia incredibile dietro a questo meraviglioso debutto in F1, e Oliver, di recente, ha deciso di condividerla con tutti: ecco le sue parole.
Bearman e l’esordio a rischio: “Il mio manager non aveva credito sul cellulare”
Nello scorso mese di luglio, la Haas ha annunciato che Oliver Bearman sarebbe stato uno dei due piloti titolari per la stagione 2025 di Formula 1. L’inglese correrà al fianco di Esteban Ocon, ed insieme proveranno a rendere la monoposto americana una vettura migliore di quanto visto sin qui. Sulla promozione come pilota Haas sicuramente ha inciso l’ottima prestazione del ragazzo a Gedda al volante della Ferrari, ma dietro a quel particolare evento si cela una storia davvero surreale.
A raccontarla è stato proprio Bearman in una chiacchierata con David Croft, voce di SkySports F1, sul palco dell’evento Autosport International:
Ero a pranzo e il mio manager Chris ha ricevuto una chiamata da Fred (Vasseur), ma non aveva più credito sul telefono. Fred lo ha chiamato e il telefono si è subito bloccato. Ho dovuto chiamare io (Vasseur), perché per fortuna avevo ricaricato la mia carta SIM. Probabilmente quella telefonata è costata una fortuna a mio padre. Gli ho detto: ‘Fred, ho 10 secondi, altrimenti finisco i dati’. Naturalmente sapevo cosa stava succedendo. Non ho avuto il tempo di riderci sopra in quel momento, ma ora posso farlo
L’esordio in Formula 1 messo a rischio dal credito telefonico, una storia tanto divertente quanto assurda.