Il Team Principal della Red Bull ha sottolineato che le prestazioni sottotono della scuderia di Milton Keynes sono scollegate dall’addio dell’ex direttore tecnico Adrian Newey
Nela passata stagione di Formula 1, conclusa da poco più di un mese, Max Verstappen è riuscito nell’impresa di conquistare il quarto titolo mondiale consecutivo alla guida della Red Bull. L’olandese è entrato di diritto in un club ristrettissimo di pluricampioni del mondo, ma per farlo ha dovuto mettere in pista il meglio del suo repertorio: la sua monoposto, per una volta, non era la migliore per distacco.
Un trionfo speciale, dunque, nella stagione in cui Red Bull ha dato l’idea di essersi avviata sul viale del tramonto di questo progetto tecnico. I problemi sono iniziati quando l’ormai ex direttore tecnico Adrian Newey ha deciso di sposare la causa Aston Martin, terminando anzitempo il suo rapporto professionale con la scuderia di Milton Keynes. In merito all’argomento, di recente si è espresso Christian Horner: ecco le sue parole.
Red Bull, Horner non ci sta: “Nessun individuo può avere un impatto così rapido”
Adrian Newey, uno dei progettisti più influenti e geniali nella storia della Formula 1, ha scelto di lasciare la Red Bull per unirsi all’Aston Martin di Lawrence Stroll. Dopo oltre vent’anni di successi, durante i quali ha ideato alcune delle vetture più dominanti della storia di questo sport, l’ingegnere inglese ha deciso di intraprendere un nuovo percorso professionale come Managing Technical Partner del Team britannico. Il calo delle prestazioni della Red Bull è coinciso in linea temporale con l’addio di Newey, ma secondo Christian Horner si tratterebbe di una semplice coincidenza.
Il Team Principal, intervistato ai microfoni di PlanetF1, ha sottolineato che secondo il suo punto di vista i due eventi sono scollegati:
Adrian è stato determinante per il team durante il suo periodo con noi. È stata solo una coincidenza che proprio il weekend in cui ha annunciato la sua partenza sia stato quello in cui abbiamo iniziato ad avere un calo. Nessun individuo può avere un impatto così rapido e penso che lo stesso Adrian sarebbe il primo ad ammetterlo. Il modo in cui il team si è ripreso verso la fine dell’anno mi ha davvero soddisfatto. La pole e la vittoria del Qatar sarebbero state inimmaginabili a fine agosto o inizio settembre
La stagione 2025 è ormai alle porte: riuscirà la Red Bull, orfana del suo storico direttore tecnico, a tornare la monoposto dominante degli ultimi anni?