Centinaia di reati commessi in Polonia e nel nostro paese, in Italia; la banda delle auto di lusso è stata scoperta e fermata, come agivano.
Il furto d’auto rimane uno di quei reati che rendono meglio ai ladri, specialmente dopo la pandemia di Covid che per qualche motivo ha visto aumentare a dismisura questi reati fino agli oltre 100.000 casi dello scorso anno che ne fanno uno dei peggiori dell’ultimo decennio, per i proprietari di macchine. Non pensate tuttavia che siano soltanto le automobili di tipo classico quelle prese di mira…
Anche chi guida una supercar vera e propria vive nel terrore e non ci sono GPS, antifurto o guardie di sicurezza che tengano. Nemmeno tenere l’auto in garage sembra proteggere chi ne guida una o tantomeno chi vuole acquistarne una che si trova sempre esposto al rischio di imbattersi in una banda di truffatori; una come quella che operava tra Italia e Polonia sgominata ultimamente…
Alcune automobili di lusso davvero vistose erano state misteriosamente “smarrite” in territorio italiano ma la verità è presto venuta a galla; queste vetture infatti erano finite nelle mani di persone senza scrupoli che, come prevedibile, le hanno utilizzate per guadagnare denaro in modo illecito. Ecco il resoconto della maxi operazione condotta tra Italia e Polonia.
La Guardia di Finanza Polacca di Małopolska nell’area di Cracovia ha ritrovato decine di vetture di lusso, acquistate in modo illecito in Italia e in alcuni casi rubate a cittadini del nostro paese. Sia i documenti sia l’acquisto delle automobili sono stati pagati con assegni falsi in un giro di inganni che ha purtroppo circonvenuto sia le regole italiane che quelle polacche.
C’è voluta la collaborazione di agenti polacchi ed italiani per tracciare e ritrovare le vetture che, nel caso siate curiosi, sono le seguenti: sei Porsche di vario tipo, due BMW, una Lotus, una Tesla, una Mercedes ed un Audi. Per non farsi mancare nulla, anche un’italiana Maserati ed una Land Rover di un modello non specificato che sono state trovate e sequestrate dalle autorità.
Le indagini sono partite da Busto Arsizio ed arrivate fino a Cracovia dove gli uomini delle forze dell’ordine polacche hanno poi proceduto avviando un “blitz” che ha portato a ben 21 arresti. La banda riusciva ad operare tra i due paesi così distanti nonostante la caccia che le autorità gli hanno dato così a lungo. Alla fine però, sono finiti anche loro in manette ed ora aspettano il processo con delle gravi accuse sulle spalle.
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