In una recente intervista Flavio Briatore ha parlato del suo ruolo di Executive Advisor per Alpine, scuderia nata dalle ceneri della Renault. Ecco cosa è successo di sconvolgente quest’anno.
Nel mondo della Formula 1, il dramma e le emozioni si intrecciano spesso con le decisioni strategiche delle scuderie. Quest’anno, la Alpine ha fatto parlare di sé per la controversa esclusione di Esteban Ocon dall’ultimo Gran Premio della stagione ad Abu Dhabi. Una scelta che ha scatenato reazioni e commenti, ma che trova una spiegazione diretta nell’analisi di Flavio Briatore, figura di spicco e controversa nel panorama automobilistico.
L’inizio della stagione passata per la Alpine non è stato affatto positivo. La scuderia francese, che aveva alzato le aspettative dopo un 2023 di crescita, si è trovata a dover affrontare una realtà ben diversa, con risultati deludenti e una macchina che, nelle prime sette gare, sembrava incapace di competere con le avversarie. Nessun punto accumulato da Ocon e dal compagno di squadra Pierre Gasly, una situazione che ha destato preoccupazione e scetticismo tra i tifosi e gli addetti ai lavori. Un avvio così incerto ha costretto il team a rivedere le proprie strategie e, di conseguenza, a ripensare anche la propria rosa di piloti.
L’arrivo di Oliver Oakes come nuovo team principal ha segnato un cambiamento significativo. Sotto la sua guida, la squadra ha trovato una nuova linfa vitale, sostenuta anche dall’esperienza di Briatore nel ruolo di consulente esecutivo. Con il suo occhio esperto, Briatore ha messo in atto una serie di cambiamenti strategici che hanno portato la Alpine a conquistare un sesto posto nella classifica costruttori, accumulando 65 punti totali, una risalita che ha sorpreso molti.
Tuttavia, nonostante i progressi della squadra, Esteban Ocon ha avuto difficoltà a tenere il passo con il suo compagno Gasly. Con solo 23 punti all’attivo e un rendimento che non ha soddisfatto le aspettative, Ocon ha visto la sua stagione culminare in un’esclusione inaspettata: non solo non ha partecipato all’ultimo Gran Premio, ma è stato anche congedato in anticipo dalla squadra. La decisione di promuovere Jack Doohan al suo posto ha lasciato non pochi interrogativi.
Briatore, in un’intervista rilasciata a Le Parisien, ha messo in luce i motivi dietro questa scelta. “Ho una visione diversa di Ocon rispetto al pubblico. Dobbiamo ringraziarlo per quanto fatto in Brasile con quel podio, ma dopo quella gara aveva la testa alla Haas”, ha dichiarato. Questa affermazione rivela non solo la frustrazione di Briatore rispetto alla motivazione del pilota, ma anche l’importanza di mantenere una mentalità competitiva in un contesto così impegnativo come la Formula 1. La lotta per il sesto posto nella classifica costruttori, fondamentale per il futuro della scuderia, ha reso inaccettabile la disattenzione di Ocon.
Non è però finita qui perché Briatore, come al solito pragmatico e senza compromessi, ha parlato anche della possibilità di fare lo stesso con Gasly, pur non nominandolo direttamente. Alla domanda su quale duo scenderà in pista il prossimo anno, Briatore ha risposto così: “La sola cosa certa è la morte. Un pilota ha dietro di se il lavoro di ben mille persone quindi, se non performa, lo caccio. In F1 non c’è spazio per l’emotività”. Da notare però che Briatore ha anche lodato, dall’altro lato, il lavoro fatto dal pilota.
“Non ha mai avuto un incidente, è anche grazie a lui se abbiamo accumulato punti”. Insomma, bisogna aspettare che le monoposto tornino in pista, per saperne di più sul futuro dei piloti della scuderia francese, mentre Ocon fa le valige per la Haas…
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