Tesla quest’anno ha prodotto moltissime auto vendendole quasi tutte. Ma basterà per centrare l’obiettivo annuale?
L’industria automobilistica sta attraversando un periodo di trasformazione radicale, e Tesla, sotto la guida di Elon Musk, continua a essere un attore di primo piano in questo scenario. Con la chiusura del terzo trimestre del 2024, è opportuno analizzare i risultati ottenuti dalla casa automobilistica americana e le sfide che si trova ad affrontare. I numeri parlano chiaro: Tesla ha registrato un aumento significativo nelle consegne, ma gli obiettivi annuali fissati all’inizio dell’anno sembrano ormai irraggiungibili.
Nel primo trimestre del 2024, Tesla ha consegnato “solo” 386.810 veicoli, un numero che ha deluso le aspettative e ha fatto sorgere dubbi sulla capacità dell’azienda di raggiungere il traguardo di due milioni di auto vendute entro la fine dell’anno. Tuttavia, il secondo trimestre ha segnato una ripresa, con 443.956 veicoli consegnati. La tendenza positiva è continuata nel terzo trimestre, con un’impressionante cifra di 462.890 veicoli consegnati e 469.796 prodotti. Nonostante questo, il totale delle consegne dall’inizio dell’anno è di 1.293.656 veicoli, lontano dalla soglia ambiziosa di 2 milioni.
I modelli più venduti di Tesla
Un’analisi più approfondita dei numeri mette in luce la predominanza dei modelli Model 3 e Model Y, che insieme hanno raggiunto la cifra di 439.975 unità vendute a livello globale. Questi modelli rappresentano il cuore pulsante dell’offerta di Tesla, rispondendo a una domanda crescente di veicoli elettrici accessibili e performanti. D’altra parte, i modelli più esclusivi come la Model S, la Model X e il nuovo Cybertruck hanno totalizzato 22.915 unità, evidenziando un interesse limitato per i veicoli di alta gamma in un contesto economico in evoluzione.
Le sfide non mancano, e l’industria si trova ad affrontare una serie di fattori esterni che complicano ulteriormente la situazione. Tra questi, i nuovi dazi imposti da Stati Uniti e Canada sulle auto elettriche provenienti dalla Cina rappresentano un ostacolo significativo. La Tesla Model 3 Standard Range RWD è stata una delle prime vittime di queste misure, che mirano a proteggere la produzione nordamericana, ma che potrebbero avere ripercussioni dirette sulle vendite di Tesla in questi mercati chiave.
La questione delle auto invendute
In aggiunta, la questione delle auto invendute sta diventando sempre più pressante. Nel terzo trimestre, Tesla ha chiuso con un surplus di circa 13.000 veicoli prodotti in più rispetto alle consegne. Questo surplus si somma ad altre 7.000 vetture, creando una situazione in cui l’azienda deve decidere se lanciare promozioni aggressive per smaltire il magazzino o rallentare la produzione per adeguarsi alla domanda effettiva. Le strategie di marketing e di vendita diventeranno cruciali nei prossimi mesi, poiché ogni decisione avrà un impatto diretto sui margini di profitto e sulla soddisfazione degli investitori.
Un altro aspetto da considerare è la situazione lavorativa all’interno delle fabbriche Tesla. Recentemente, presso la Giga Berlin, un numero significativo di lavoratori si è messo in malattia. Questo fenomeno solleva interrogativi sulla cultura aziendale e sulle condizioni di lavoro. Potrebbe essere un segnale di eccessivo stress lavorativo, o, in alternativa, un abuso del sistema sociale tedesco. Ciò che è certo è che una forza lavoro motivata e in buona salute è essenziale per mantenere i ritmi produttivi e soddisfare le crescenti aspettative del mercato.
Guardando avanti, Tesla deve affrontare una serie di sfide che potrebbero influenzare le sue performance nel quarto trimestre. Con un obiettivo di oltre 700.000 veicoli da consegnare per raggiungere il traguardo di 2 milioni, la casa automobilistica dovrà trovare un equilibrio tra produzione, vendite e gestione delle scorte. Le strategie adottate ora potrebbero avere un impatto significativo non solo sui risultati annuali, ma anche sulla reputazione e sulla posizione di mercato di Tesla nel lungo termine.
