Se hai comprato un’automobile che era dotata di uno di questi motori, potresti essere nei guai: ecco perché.
Nel mondo dell’automobile, l’affidabilità del motore rappresenta un aspetto cruciale per la soddisfazione del cliente e la durata del veicolo.
Tuttavia, alcuni motori hanno mostrato problemi significativi, principalmente legati al sistema di distribuzione. In questo articolo, esploreremo i motori più problematici attualmente in circolazione, analizzando le cause dei guasti e le soluzioni adottate dai produttori.
Motori con problemi: ecco i “peggiori”
Il motore 1.2 PureTech di Stellantis ha suscitato preoccupazioni per i suoi problemi alla distribuzione. Questo motore utilizza una cinghia di gomma in bagno d’olio, che tende a deteriorarsi prematuramente. La rottura della cinghia può generare detriti che otturano la pompa dell’olio, compromettendo la salute del motore. Stellantis ha già implementato un aggiornamento, sostituendo la cinghia con una catena nella terza generazione del PureTech. Questa modifica sembra aver risolto il problema, ma rimane da vedere se il nuovo sistema sarà esente da difetti a lungo termine.
Anche il motore 1.0 EcoBoost della Ford ha affrontato problemi di distribuzione nella sua prima generazione. In questo caso, la cinghia di distribuzione è stata sostituita da una catena per migliorare l’affidabilità. Tuttavia, nonostante la catena sia generalmente considerata più robusta, molti utenti hanno segnalato malfunzionamenti, suggerendo che la questione della distribuzione continua a essere uno dei punti più deboli nei motori moderni.
Un altro esempio di problematiche legate alla distribuzione è il motore a benzina turbo N14 da 1.6 litri, utilizzato tra il 2006 e il 2012 su diversi modelli BMW e PSA. Questo motore ha mostrato vulnerabilità nei tenditori della catena, che possono rompersi e causare danni ingenti. Modelli come la Mini Cooper S R56 sono diventati tristemente noti per questa problematica, evidenziando l’importanza di una manutenzione adeguata e di un attento monitoraggio delle condizioni del motore.
Anche Mazda ha i suoi problemi. I motori diesel MZR-CD R2 da 2.2 litri, prodotti tra il 2008 e il 2013, hanno mostrato segnali di allentamento della catena di distribuzione, soprattutto sulla Mazda 6. Fortunatamente, questi veicoli sono dotati di sistemi di monitoraggio che avvertono il conducente prima che si verifichi un danno irreparabile, consentendo di intervenire in tempo.
La lista è lunga: coinvolta anche FCA
La lista è davvero lunga, visto che comprende pure Jaguar Land Rover. Il costruttore inglese ha avuto problemi con la distribuzione del motore diesel Ingenium di 2 litri, che utilizza due catene di distribuzione e raddoppia il rischio di guasti. I modelli più colpiti sono quelli realizzati a cavallo fra il 2015 e il 2019. Anche Renault e Nissan presentano criticità a causa dell’1.2 a benzina TCe/DIG-T H5F da 100 o 130 cavalli, causati da una diminuzione del livello dell’olio: questo provoca lo spostamento e la rottura della catena di distribuzione. Questi difetti interessano macchine prodotte dal 2012 al 2019.
Un altro propulsore, 1.2 Twinsport Ecotech da 85 CV della Opel, dà non pochi problemi. Prodotto dal 2006 al 2015, poteva allentarsi prematuramente. Purtroppo siamo costretti a nominare anche il motore diesel Multijet, che pare abbia problemi alla distribuzione. Anche l’SDE di 1.3 litri da 70 e 95 cavalli, utilizzato dal 2008 al 2014 su diverse auto (soggetto a rottura della catena). Pure la Toyota risulta avere problemi simili, nonostante la lunga fama di vettura affidabile.
Il propulsore 1.3 VVT-i 2NZ da 87 CV ha riscontrato la rottura della catena di distribuzione in diversi casi. Non manca il Gruppo Volkswagen a questa amara lista, con l’1.2 e 1.4 TSI/TFSI EA211 usato tra il 2005 e il 2013. Il problema in questo caso, poi risolto con l’aggiunta di una cinghia, era legato a pulegge tenditrici difettose.