Già pronto il nuovo carburante: sarà ricavato dalle bottiglie di plastica, una svolta epocale

Universalmente riconosciuta come uno dei materiali più inquinanti, la plastica è un vero problema: ora però la riciclano in modo intelligente.

La plastica è diventata uno dei materiali più inquinanti in assoluto. Ogni anno, secondo le stime delle Nazioni Unite, oltre 8 milioni di tonnellate di plastica si riversano negli oceani, contribuendo a un accumulo totale di circa 5 miliardi di tonnellate negli ultimi cinquant’anni.

Questo inquinamento non solo danneggia l’ecosistema marino, ma ha anche gravi ripercussioni sulla salute umana e sugli animali. Di fronte a questa crisi ambientale, la ricerca scientifica si sta muovendo rapidamente per trovare soluzioni innovative e sostenibili. Un esempio significativo è rappresentato dal lavoro di un team di chimici dell’Università Purdue, negli Stati Uniti, che ha sviluppato una nuova tecnica per trasformare la plastica in carburanti puliti.

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Secondo la pubblicazione sulla rivista ACS Sustainable Chemistry and Engineering, i ricercatori sono riusciti a liquefare i composti presenti nella plastica, in particolare le poliolefine, per ottenere nafta, solventi e altri carburanti ecologici. Questo processo potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo il problema della plastica, permettendo di riciclare fino al 25% del materiale plastico utilizzato. Il polipropilene, ad esempio, è uno dei polimeri più comuni nella plastica, presente in oggetti di uso quotidiano come sacchetti, tappi e etichette.

Liquefazione idrotermale: un metodo innovativo

La ricerca è stata incentrata sulla liquefazione idrotermale, un metodo innovativo che utilizza acqua supercritica per estrarre, in modo selettivo, i polimeri dalla plastica solida. Questo processo avviene a temperature comprese tra 374 °C e 500 °C e a pressioni elevate, simili a quelle utilizzate nei surriscaldatori. Attraverso queste condizioni estreme, i polimeri, come il polipropilene, vengono convertiti in un olio composto da idrocarburi liquidi, che può essere ulteriormente trasformato in carburanti puliti.

Una volta che la plastica è stata convertita in nafta, essa può fungere da materia prima per la produzione di altri composti chimici o può essere separata in solventi speciali e altri prodotti utili. Secondo le stime dei ricercatori, utilizzando questa tecnologia, la plastica riciclata potrebbe soddisfare fino al 4% della domanda annuale globale di benzina e diesel. Questo rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro l’inquinamento da plastica e nell’ottimizzazione delle risorse energetiche.

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Linda Wang, coordinatrice della ricerca, ha dichiarato che questa tecnologia di conversione non solo offre un’opportunità per migliorare i profitti dell’industria del riciclo, ma potrebbe anche avere un impatto sostanziale sulla gestione dei rifiuti di plastica a livello globale. La speranza è quella di difendere gli oceani e l’ambiente da un’ulteriore accumulo di plastica, riducendo la quantità di rifiuti che finiscono nei mari.

La crisi della plastica e la necessità di cambiamenti

Il problema della plastica è stato aggravato dal fatto che, negli ultimi 65 anni, solo il 9% della plastica prodotta a livello mondiale è stato riciclato, mentre il 12% è stato incenerito. Circa l’80% di questa plastica è rimasta nell’ambiente, creando una crisi che è difficile da risolvere. Wang sottolinea l’importanza della loro scoperta, affermando che una volta che la plastica entra negli oceani, non può essere completamente recuperata. La nuova tecnologia potrebbe rappresentare una svolta fondamentale per affrontare il problema della plastica e migliorare il riciclo.

Questa innovazione non è solo una risposta alla crescente crisi ambientale, ma potrebbe anche stimolare l’industria del riciclo, portando a una maggiore consapevolezza e a cambiamenti nei comportamenti dei consumatori. In un momento in cui la sostenibilità e l’ecologia sono temi sempre più rilevanti, l’idea di trasformare rifiuti plastici in carburanti puliti si presenta come una soluzione promettente e realizzabile.

Inoltre, è importante sottolineare che questa scoperta non è un caso isolato. A livello globale, ci sono molti altri progetti e ricerche in corso che mirano a trovare soluzioni innovative per la plastica. Dalla creazione di materiali biodegradabili all’implementazione di sistemi di raccolta e riciclo più efficienti, il panorama scientifico è in continua evoluzione. La sfida è enorme, ma con il giusto impegno e innovazione, è possibile immaginare un futuro in cui la plastica non sia più vista come un problema, ma come una risorsa.

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