Quando si dice che non bisogna arrendersi al primo insuccesso! Il produttore più sfortunato non si dà per vinto e ci riprova, che sia la volta buona?
C’è un detto molto popolare secondo cui il successo è cadere dieci volte e rialzarsi undici: sul mercato delle automobili dove la concorrenza è spietata, i costi e le spese sono alte e ogni errore può essere fatale ad un’azienda, questo è un mantra da tenere a mente. Questo anche quando le cose si mettono molto male e tutti i progetti sembrano finire nello stesso modo: malissimo!
Alcune aziende non hanno avuto molto successo alla prima volta in cui qualcuno ha provato a fondarle: pensate ad un nome leggendario come Bugatti, l’azienda fondata dall’imprenditore Ettore fallì una prima volta negli anni cinquanta. Un tentativo di rilancio italiano negli anni novanta incontrò un clamoroso flop e solo sotto la gestione Volkswagen, negli anni duemila, il brand tornò finalmente agli allori di un tempo.
C’è però un marchio che ha affrontato ancora più fallimenti di Bugatti: si tratta di un’azienda americana che, se le stelle si fossero allineate in modo diverso, probabilmente potrebbe trovarsi al posto di Tesla oggi, visto che ha avuto la stessa intuizione sulle auto elettriche più o meno nello stesso periodo. Con i se e con i ma non si fa la storia, ma va detto che Fisker è stato un brand davvero sfortunato finora!
Non c’è resa nel cuore di chi lotta: Fisker prova ancora
Il nome dell’imprenditore Henry Fisker rimarrà per sempre associato alla progettazione della BMW Z8, auto a cui contribuì a lavorare e che sicuramente fu la base per creare il suo primo marchio produttore di automobili, la Fisker: fondata negli States, l’azienda propose nel 2007 attirando con la sportiva elettrica Karma grande attenzione anche da personalità del calibro di Leonardo Di Caprio.
La Fisker purtroppo non ha incontrato il successo desiderato nonostante almeno 90 milioni di investimenti che sono stati stanziati per l’azienda: ad oggi il marchio è ancora in gravi difficoltà economiche ma solo dopo essere stato acquistato e rilanciato. Henry lo ha lasciato nel 2013 sull’orlo della bancarotta. Come ricorda Jalopnik in effetti, tutte e cinque le aziende fondate da Fisker sono poi fallite una dopo l’altra.
Le aziende in questione sono una piccola attività di leasing di auto di lusso del 2005, la succitata Fisker due anni dopo, lo studio HF Design, la Galpin Motors che propose una interessante variante della Mustang, la Fisker Inc, nuovo tentativo di lanciare la compagnia originale. Secondo la stampa americana Fisker avrebbe intenzione di riprovarci con una compagnia chiamata Groggy Foods su cui al momento si sa ancora poco. Che sia la volta buona per Henry di aver trovato il modo di fare soldi a palate?