Tassa aggiuntiva sulle auto: quali sono i modelli coinvolti e come si calcola l’importo da pagare

Pagare le tasse è un bel cruccio per molti di noi ma meglio sapere in anticipo cosa ci aspetta. Queste vetture saranno tassate più duramente. 

L’ecotassa sulle auto, introdotta in Italia nel 2019, ha l’obiettivo di promuovere un cambiamento verso la mobilità sostenibile, incentivando l’acquisto di veicoli meno inquinanti e disincentivando invece quelli che emettono un alto livello di CO2. Questa misura si inserisce in un contesto più ampio di politiche ambientali che mirano a ridurre l’inquinamento atmosferico e a migliorare la qualità della vita nelle città. Nel 2025, l’ecotassa è stata confermata, continuando a colpire i veicoli nuovi immatricolati dal primo marzo 2019, che presentano emissioni superiori a 160 g/km di CO2.

Tasse auto macchina
Le tasse da pagare su queste vetture – www.AutoMotoriNews.it

L’ecotassa si applica principalmente ai veicoli nuovi, in particolare a modelli di grandi dimensioni come SUV, auto sportive e vetture di lusso, che spesso sono dotati di motori di cilindrata elevata. Questi veicoli tendono ad avere un impatto ambientale maggiore, contribuendo a un aumento delle emissioni di gas serra. È importante notare che non tutti i veicoli sono soggetti a questa tassa: sono esentati i modelli che emettono meno di 160 g/km di CO2, come le auto elettriche, ibride e quelle progettate per un consumo più efficiente.

I veicoli che rientrano nella categoria soggetta all’ecotassa devono essere immatricolati per la prima volta dopo il primo marzo 2019 e presentare caratteristiche di emissione che superano i limiti stabiliti. In particolare, le vetture che emettono un livello di CO2 compreso tra 161 e 175 g/km sono tassate in modo specifico, ma vi è un aumento dell’importo in base alle emissioni, rendendo quindi la tassa più onerosa per i veicoli più inquinanti.

Come calcolare l’importo dell’ecotassa sulle auto

Il calcolo dell’importo dell’ecotassa avviene attraverso un sistema a scaglioni, in cui l’importo varia in base ai livelli di emissione di CO2 del veicolo. Gli scaglioni sono i seguenti:

  • Emissioni tra 161 e 175 g/km: l’importo è di 1.100 euro.
  • Emissioni tra 176 e 200 g/km: l’importo sale a 1.600 euro.
  • Emissioni tra 201 e 250 g/km: il costo è di 2.000 euro.
  • Emissioni oltre 250 g/km: l’imposta raggiunge i 2.500 euro.

Questo sistema di scaglioni è progettato per incoraggiare i consumatori a considerare veicoli con minori emissioni, premiando quindi le scelte più sostenibili e penalizzando quelle che hanno un impatto ambientale maggiore.

Tassa costo estremo
Tasse ed auto, come muoversi per evitare la batosta – www.AutoMotoriNews.it

Il pagamento dell’ecotassa deve avvenire tramite il modello F24, un documento utilizzato in Italia per il pagamento di tributi e imposte. È fondamentale che il pagamento venga effettuato al momento dell’acquisto del veicolo, poiché è necessario presentare la ricevuta di pagamento al momento dell’immatricolazione presso la Motorizzazione Civile. Senza questa ricevuta, non è possibile completare la registrazione del veicolo.

È bene evidenziare che la tassa non si applica ai passaggi di proprietà di auto usate, a meno che l’auto in questione non sia stata immatricolata per la prima volta dopo il primo marzo 2019 e rientri nei parametri di emissioni previsti. In caso di mancato pagamento dell’ecotassa, il proprietario del veicolo può incorrere in sanzioni amministrative, che includono interessi di mora e una penale proporzionale all’importo originario dell’ecotassa.

Le sanzioni per il mancato pagamento dell’ecotassa possono essere abbastanza pesanti. Oltre all’impossibilità di immatricolare il veicolo, chi non rispetta l’obbligo di pagamento potrebbe affrontare sanzioni amministrative che aumentano l’onere economico totale. È quindi essenziale essere a conoscenza di queste normative e assicurarsi di adempiere a tutti gli obblighi fiscali per evitare problemi futuri.

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