Talbot, un marchio che tanti di voi, specie i più “navigati”, avranno sicuramente sentito nominare. Qualcuno avrà anche guidato una delle auto francesi. Ma che fine ha fatto questo marchio?
La storia è spietata con i marchi automobilistici che non riescono a reggere la concorrenza, la pressione e le sfide della nuova epoca in cui si avventurano di decennio in decennio; nessuno è al sicuro, anche brand con una storia illustre alle loro spalle o con modelli iconici nel loro listìno sono scomparsi. E’ il caso di brand come Saab, Rover, Austin, Innocenti, Autobianchi e perfino Pontiac, tutti chiusi ormai da anni.
Anche in Francia che sotto molti aspetti è stata la patria delle automobili prodotte in serie ci sono state tante vittime eccellenti della spietata industria automobilistica negli anni. Una tra tutte è il brand Talbot. Fondato nel 1903, questo brand è uno dei più antichi ad aver iniziato a produrre automobili nei confini del nostro vicino transalpino ma, per qualche motivo, oggi non è più attivo. Vi siete mai chiesti che fine abbia fatto?
Partiamo dagli inizi: intanto, inizialmente almeno, la casa operava nel Regno Unito dato che il francese Adolphe Clément, reale fondatore dell’azienda, avviò una partnership con investitori inglesi per importare auto della casa Clément-Bayard nell’isola, tanto è vero che le prime auto venivano vendute con il nome di Clément-Talbot ai clienti. Il brand evolvette rapidamente, diventando un’azienda tra le più celebri nel paese.
I due conflitti mondiali furono probabilmente l’inizio della fine per Talbot che uscì provata da entrambe le occasioni, essendo stata la Francia uno dei paesi più colpiti sia nel caso del primo che del secondo. Una sorta di ripresa si ebbe negli anni cinquanta quando tra l’altro la vettura di lusso Talbot T-26 fece anche una grande figura alla Le Mans del 1950. Le cose tornarono a precipitare fino al 1958 quando Talbot venne comprata da SIMCA poi acquisita in blocco dalla Chryler americana nel 1967.
Dopo quindici anni di inutilizzo, il marchio Talbot tornò ad apparire sulla Talbot Sunbeam – letteralmente raggio di sole – una tre volumi con motore da 70 cavalli che ebbe un discreto successo, vendendo circa 200mila esemplari anche contro rivali del calibro della nostra Fiat Ritmo. Nel 1978, ecco un altro passaggio di consegne: Talbot entrò nell’orbita di Peugeot, tornando a casa: in Francia.
Gli ultimi fuochi per l’azienda furono accesi proprio in questi anni quando uscirono tanti modelli interessanti, alcuni venduti anche con il marchio SIMCA sul cofano come la Tagora, la Samba e la Solara ma soprattutto la sportiva Murena e lo sfortunato SUV Ranch del 1980, bistrattato da pubblico e critica ma in un certo senso, predecessore delle auto che vanno di moda oggi. Nel 1996 uscì il camper Talbot Express, poi sostituito dal Peugeot Boxer e da allora, il marchio non venne più utilizzato. E che fine ha fatto?
Teoricamente, come si vede dal fatto che le foto dei modelli di quei tempi sono visibili sul sito ufficiale di Stellantis, il brand esiste ancora. Solo che per oltre vent’anni, la Peugeot non ha avuto interesse ad utilizzarlo per un modello. Chissà che un domani, non cambi qualcosa.
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