Schumacher, il retroscena è clamoroso: poteva succedere davvero alla Ferrari

Un retroscena clamoroso quello svelato da Alain Prost nel podcast “Beyond the Grid”: c’entrano Michael Schumacher e la Ferrari.

Da anni ormai la Ferrari sta aspettando di poter tornare a lottare seriamente per la vittoria del titolo iridato. Con Frederic Vasseur che ha preso il posto di Mattia Binotto nel ruolo di team principal, la scuderia spera di riportare la vittoria a Maranello, ma per il momento le Red Bull sembrano inarrivabili.

Jean Todt Michael Schumacher
Jean Todt e Michael Schumacher – Automotorinews.it

Dunque, è probabile che bisognerà aspettare ancora un po’ di tempo prima di rivedere le Rosse sul tetto del mondo, con l’ultimo titolo piloti che risale al 2007 quando fu Kimi Raikkonen a trionfare.

Una situazione, questa, delicata per tutto l’ambiente che freme dalla voglia di tornare davanti a tutti. Tuttavia, non è la prima volta che il marchio del Cavallino Rampante si ritrova a dover fronteggiare circostanze simili: già negli anni Ottanta e Novanta, la Ferrari aveva vissuto un periodo complicato, rimanendo a secco per quindici anni. Fu così chiamato in causa Jean Todt, al quale fu affidato il compito di riportare in alto il nome della Rossa. Proprio a questo proposito, di recente, il quattro volte iridato Alain Prost ha rivelato un clamoroso retroscena che lo vide protagonista insieme allo stesso manager francese.

Schumacher, Prost svela: “Poteva essere una bella sfida”

Dopo il 1993 ho avuto la possibilità di tornare in Formula 1 con la McLaren e anche con la Ferrari. Parlai con Jean Todt e Michael era già lì” ha rivelato Prost nel podcast “Beyond the Grid”.

Alain Prost
Alain Prost – Automotorinews.it

Una vera e propria rivelazione, questa dell’ex pilota francese, che quindi andò vicino a firmare per la Ferrari per la seconda volta dopo il biennio non propriamente positivo del 1990-1991 nonostante si fosse ritirato nel ’93. In quest’altra occasione, però, il suo ruolo sarebbe stato ben diverso. “Ho detto che se avessi firmato, dovevamo essere chiari e che quello che dovevo fare era il secondo pilota aiutando Michael e la Ferrari a diventare campione del mondo” ha detto.

Del resto, Prost, come ha spiegato nel podcast, era conscio del fatto che non sarebbe mai potuto essere prima guida dopo anni di inattività. Dunque, accettò di buon grado queste premesse e si mise a disposizione della causa. Tuttavia, per motivi che neanche lui conosce, alla fine l’accordo sfumò e Michael riuscì comunque a vincere con Todt dando inizio a quello che sarebbe stato un vero e proprio dominio del Kaiser e del team di Maranello.

Non volevo avere alcun tipo di discussione. Michael sarebbe stato il numero uno ed io il numero due – ha aggiunto –. Sarebbe stata una possibilità tornare, ma non ha funzionato. Volevo partecipare al successo della Ferrari, questa era la mia sfida in quel momento“. E ancora: “Quello che potevo fare era aiutare e poteva essere una bella sfida: parlai a lungo con Jean ma non è andata bene. Forse dovreste chiedere a Todt le ragioni, ma forse e stato meglio per me“.

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