Mattia Binotto ha svelato un retroscena su Michael Schumacher: il Kaiser lo fece ai tempi in cui militava in Ferrari
Dallo scorso mese di gennaio Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari. L’ingegnere e manager italo-elvetico è stato sostituito da Frederic Vasseur e Binotto ha così lasciato Maranello dopo una carriera intera che l’ha portato ad occupare il ruolo più importante nella scuderia di Formula 1.
Binotto, in un incontro avuto con Giampaolo Dallara ed Aldo Costa, ha toccato molti temi della sua carriera in Ferrari, ed un passaggio obbligatorio anche su Michael Schumacher. L’ex team principal ha raccontato il suo primo incontro con il Kaiser, avvenuto nel 1995, nel mese di novembre.
Schumacher ci lasciò sorpresi nei test disputati all’Estoril. Io ero appena laureato e Schumacher era appena passato in Ferrari dopo aver vinto il mondiale con la Benetton” ha ricordato Binotto.
“Nel primo test disputato con noi indossava una tuta senza sponsor, bianca, perché la stagione non era ancora iniziata. A Fiorano fece un giorno solo per prendere confidenza con la monoposto, il motore era un 12 cilindri. All’Estoril, poi, ci fu il primo test vero“.
Binotto ha poi raccontato cosa accadde in Portogallo. “Noi eravamo abituati a Berger ed Alesi; si partiva alle 9 e lì si provava a capire la monoposto, a come svilupparla e migliorarla. I piloti arrivavano 10′ prima, il tempo di indossare casco e tuta ed entrare nella monoposto. Noi – ha proseguito Binotto – arrivammo alle 8.30 quel giorno e Michael, seduto sulle scalette del motorhome, ci indicava l’orologio. Ci disse che il meeting andava fatto alle 8 per essere efficienti alle 9“.
Binotto ha poi svelato come si svolgeva la procedura. “Prima c’era l’installation lap; la monoposto poi tornava ai box ed i meccanici verificavano l’esistenza di problemi, eventualmente perdite di acqua ed olio. Il pilota, invece, si confrontava con l’ingegnere. Al pomeriggio, poi, con l’aria più fresca, si installavano gomme fresche, si toglieva benzina dal serbatoio per centrare il tempo record ed avere il titolone“.
Binotto ha poi avuto parole al miele per Michael Schumacher. “Ha dato tantissimo a noi, è stato un pilota straordinario dimostrando di avere leadership e carisma. Nel mio percorso professionale lo porto ancora oggi dietro, cercavo di ricordare ed applicare la cultura che avevamo in quegli anni nelle vesti di team principal. Allora passavo più tempo con Michael con in famiglia tra test e gare” ha concluso.
Inevitabile, per Mattia Binotto, toccare anche il tema della SF-23, la Ferrari che disputerà il Mondiale 2023. “In Ferrari vi sono 1500 persone e 1400 di queste pensano alla monoposto, a come svilupparla, sono le persone che contano di più. Il pilota? Negli ultimi due decimi in pista fa la differenza ma per vincere serve sempre la migliore monoposto“.
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