Marc Marquez (foto Ansa)
Prima di volare in Malesia Marc Marquez è ritornato a parlare in Tv dei fatti di Sepang 2015 e della disputa con Valentino Rossi.
Prima di partire per la Malesia, dove era atteso dai primi tre giorni di test preseason per provare la nuova Honda RC-V, Marc Marquez ha partecipato al noto programma spagnolo “Viajando con Chester” in onda su Mediaset Espana. Tanti gli argomenti trattati, a cominciare dall’infortunio al braccio destro che lo ha costretto a saltare tante gare e a giocare in difesa negli ultimi tre anni.
Adesso che le condizioni fisiche sono in netta ripresa non resta che attendere gli sviluppi della nuova moto, ancora indietro rispetto alle attuali big Ducati e Aprilia. Ma nell’intervento in TV ha ancora rispolverato vecchi ricordi legati ai fatti di Sepang del 2015 e alla diatriba con Valentino Rossi che ha di fatto segnato un’epoca nella storia del Motomondiale. Ancora una volta il Cabroncito va giù duro sulla vicenda.
Sono ormai noti i fatti avvenuti in conferenza stampa e in pista, una ferita che ancora fa male quando viene riportata a galla dalla stampa. A fronte dell’ormai assoluto silenzio di Valentino Rossi, al contrario il pilota della Honda non si tira indietro nell’affondare colpi a distanza. I dissapori del passato sono difficili da archiviare… E pensare che all’inizio tra loro c’era un buon rapporto fuori dalle piste, tanto da essere invitato al Ranch di Tavullia per una sessione di allenamento sull’ovale sterrato.
Marc Marquez ha anche provato, a distanza di tempo, una riappacificazione, ma dall’altra sponda è arrivato un roboante no. “Tempo fa avrei pensato a una rappacificazione. Non c’è volontà da parte di entrambi. Da parte mia c’era ma adesso non più. Non devo essere amico di tutto il mondo“, ha commentato il #93. La vicenda ha spaccato in due il popolo dei tifosi, la maggior parte dei quali si è schierata con il Dottore.
Da allora Marc ha continuato a inanellare vittorie, ma il suo carisma non ha mai raggiunto i livelli di Valentino Rossi. Il catalano continua: “Rossi aveva più esperienza di me che avevo dieci anni in meno, per questo avrebbe dovuto gestire la situazione in modo diverso. Mi attaccò pubblicamente in conferenza stampa ed ho avuto l’impressione che il suo fosse solo un tentativo per intimidirmi“. Poi in pista la rivalità ha raggiunto l’apice in quel GP di Sepang 2015. “Non è casuale mettere all’angolo un avversario e colpirlo alla gamba. Questo è un gesto volontario“. Possibilità di dialogo? “Ora non più“.
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