Quanto c’è di Binotto nella nuova Ferrari SF-23? L’ex team principal ha lavorato con la scuderia fino a novembre.
La Ferrari vuole migliorare i risultati del 2022 e spera di poter lottare fino alla fine per il Mondiale di F1. Durante la presentazione della nuova SF-23 si è percepita una grande fiducia da parte di tutta la squadra per questa stagione.
Charles Leclerc e Carlos Sainz sono impazienti di correre in pista con la nuova macchina. C’è curiosità di vedere se gli uomini a Maranello hanno lavorato nella giusta direzione per consentire ai piloti di puntare in alto. Il potenziale sembra alto, stando a quanto trapela dall’ambiente, però bisogna attendere le gare.
Una novità importante del 2023 è la presenza nel box di un nuovo team principal, Frederic Vasseur. L’ex boss di Renault e Sauber è consapevole della responsabilità che grava sulle sue spalle e delle pressioni esistenti quando si guida una scuderia così prestigiosa. Vuole dimostrare di essere all’altezza del compito affidatogli.
Formula 1, Mattia Binotto parla della Ferrari SF-23
Vasseur rimpiazza Mattia Binotto, che fino all’ultimo ha lavorato anche sulla vettura del 2023. L’ingegnere emiliano ha dato il suo contributo nella realizzazione della SF-23 e c’è chi si domanda quanto ci sia di suo in questo progetto.
L’ex team principal della Ferrari è stato interpellato sull’argomento in occasione di un’ospitata presso il Panathlon di Parma: “In F1 non si parla di individuo, ma di squadra. Questa macchina è stata progettata lo scorso anno, nel quale io ero con loro, però non è la mia vettura. È quella della Ferrari“.
Binotto ha proseguito parlando anche di quanto incida un pilota nel successo di una scuderia di Formula 1: “Per vincere occorre sempre la monoposto migliore. Il pilota fa la differenza per quanto riguarda gli ultimi due decimi in pista. Fa la differenza per il talento, la capacità di guidare e la mentalità. Il pilota deve avere il carisma per spingere tutta la squadra a migliorarsi. Fa la differenza in pista, ma anche nella capacità di coltivare e migliorare la mentalità del team“.
L’ingegnere emiliano ha le idee chiare sul ruolo dei piloti in F1. Chissà se un giorno lo rivedremo impegnato con un team. Finora sono trapelate alcune indiscrezioni, però servirà attendere per capire quando tornerà a lavorare nel Circus. Adesso deve rispettare il periodo di gardening leave stabilito con l’addio alla Ferrari.