Walter Rohrl ed il racconto del successo al Rally di Monte Carlo: quando furono decisive per la vittoria le gomme Pirelli
La scelta degli pneumatici, in ogni ambito, è fondamentale per un’automobilista. La necessità di doversi adattare ad ogni tipo di strada o condizione atmosferica, negli anni, ha prodotto la realizzazione di mescole differenti. Ed ormai è consuetudine, soprattutto dove il clima è rigido in inverno, montare sulle auto gli pneumatici da neve, quelli contrassegnati dalla dicitura M+S, decisamente più performanti in condizioni difficili, come possono essere strade giacciate o, per l’appunto, innevate.
Naturalmente è ancor più fondamentale ed importante avere lo pneumatico giusto nel motorsport. In Formula 1, il campionato per eccellenza per l’ambito motoristico, alle gomme slick da asciutto si affiancano le intermedie adatte ad una pista umida o con poca pioggia e quelle “full wet”, da bagnato estremo.
Ed anche nel mondo del Rally le gomme possono essere determinanti per una vittoria oppure una sconfitta. Ed anche Walter Rohrl, campione di rally, l’ha ammesso senza mezzi termini. “Fa la differenza la gomma giusta” l’affermazione riportata da Lapresse.
Rohrl è un vero e proprio decano del Rally; nella sua carriera ha infatti vinto quasi su ogni tipo di tracciato, dall’asfalto al fango, fino a neve e sterrato. Ed ora la Porsche 911 Dakar che guida ha pneumatici adatti per ogni tipo di terreno da affrontare, naturalmente Pirelli; per sfidare le Alpi innevate il P Zero Winter, mentre lo Scorpion All Terrain Plus è l’ideale per affrontare il deserto e la sua sabbia.
Ed il cambio gomme, ha raccontato Röhrl, fu la chiave per il suo successo al Rally di Monte Carlo quarant’anni fa. Una strategia vincente quella adottata dal pilota e dalla sua squadra che gli permise di trionfare. Tutti i suoi avversari potevano avvalersi della trazione integrale a differenza sua; e così la squadra del campione di Rally, decise di passare dalle Pirelli chiodate alle Pirelli slick, unico team a farlo, per affrontare al meglio sia l’asfalto asciutto che i km di strada ghiacciata su cui si estendeva la gara.
“I primi sei km erano in un avvallamento di ghiaccio puro, poi 25 km di strada principale ed asciutta. Lì avemmo l’idea; passare dalle chiodate alle slick dopo i primi 6 km. Eravamo primi davanti a tutte le vetture con trazione integrale perché scegliemmo la gomma perfetta” ha ricordato.
“Lo pneumatico è importante” ha spiegato Rohrl raccontanto la sua testimonianza. “Siamo stati in giro per una settimana per montare sospensioni, ammortizzatori, molle e differenziali ed abbiamo migliorato di un secondo e mezzo in una settimana. L’ingegnere della Pirelli l’ultimo giorno mi chiede di montare un treno di gomme; l’ho fatto e sono andato più veloce di due secondi” ha sostenuto.
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