Marc Marquez non è particolarmente soddisfatto al termine del test di Sepang. Il pilota della Honda spera in un miglioramento a Portimao.
Marc Marquez ha iniziato la tre giorni di test con quattro moto ai box, ha dovuto raccogliere una gran mole di dati per gli ingegneri diretti dal nuovo direttore tecnico Ken Kawauchi. Tanto da dover effettuare anche un paio di giri senza ali aerodinamiche. Una mossa che sembrava quasi disperata per gli uomini HRC, ancora in affanno con lo sviluppo della RC213V.
Alla fine del test il fenomeno di Cervera ha dovuto scegliere una sola moto su cui proseguire il lavoro in vista del prossimo test Irta in Portogallo in programma l’11-12 marzo. Ma la Casa dell’Ala dorata è ancora in alto mare e sarà difficile colmare il gap dalla Ducati in così poco tempo. Nelle parole di Marc Marquez affiora un certo malumore, anche se in questo momento non può perdere la fiducia in HRC, marchio che lo ha sempre sostenuto anche nei momenti più difficili della sua vita.
Marc Marquez spera nel test di Portimao
Ma il tempo stringe e i campioni non possono aspettare. Nei tre giorni in Malesia l’otto volte campione del mondo è stato impiegato alla stregua di un collaudatore, essendo il pilota più esperto del marchio, l’unico pilota che in questo momento può indicare la direzione da seguire: “Abbiamo un nuovo responsabile tecnico e vuole capire molte cose. Questo rende la vita molto difficile per un pilota durante un test. Ma sono il pilota Honda con più esperienza su questa moto. Ecco perché sono stato scelto per sperimentare tutte queste cose“.
In questo momento la Honda RC213V non è ancora la moto che si aspetta, ben lontana dalla possibilità di puntare alla vittoria. “Abbiamo provato molte cose diverse durante i tre giorni“, ha aggiunto Marc Marquez. “Adesso hanno tutte le informazioni. E spero che portino qualcosa di nuovo a Portimao“. Ha provato diversi telai, configurazioni aerodinamiche, specifiche di motore, “ma non ci sono differenze rispetto al 2022“.
Nell’ultimo test preseason potranno concentrarsi su una sola moto, però ci saranno solo due giorni a disposizione, poi sarà il momento di omologare il motore e la prima carena. “Ora è giunto il momento di risolvere questi problemi, ad esempio con la trazione. Non so come andrà. Io sono solo il pilota e dico dove dobbiamo migliorare per ottenere i migliori tempi sul giro“, ha concluso il fenomeno di Cervera che ha chiuso al 10° posto nella terza giornata di test. “I tempi sul giro erano ok ma ancora troppo lontani dai primi cinque“.