Fermare o sostare l’auto sui binari del tram porta a una multa salata, ma non solo: c’è un rischio molto alto che nessuno considera
Fermare l’auto o addirittura parcheggiarla sui binari del tram, ma anche dove passano gli autobus, ad esempio nelle curve. Un’infrazione molto comune e assai pericolosa, perché rischia di intralciare il traffico urbano.
In questi giorni si parla molto di questo problema, perché la famosissima showgirl Belen Rodriguez ha fatto esattamente questo. Parcheggiato in prossimità dei binari del tram, bloccando il mezzo e di conseguenza il traffico. Un rischio grosso, perché si infrange uno dei pilastri del Codice della Strada, vale a dire l’articolo sul divieto di sosta (157 e 158) ma anche quello di fermata. Chiaramente, per fermata si intende fermare l’auto col conducente che resta a bordo, e quindi per un tempo limitato.
La sosta, invece, è quando si parcheggia il veicolo e si lascia sul posto, anche per molto tempo. In questo caso, per quanto riguarda i binari del tram, o dove passano i mezzi pubblici, il riferimento è agli articoli 157 e 158 del Codice della Strada, che appunto regolamentano la sosta e la fermata. Queste sono vietate, anche in assenza di segnaletica, in prossimità di passaggi a livello, o sui binari di linee ferroviarie o tranvarie. E in generale in ogni circostanza dove sorge un impedimento alla circolazione di questi mezzi.
Il comma 2 dell’Articolo 158 amplia il divieto anche gli spazi riservati allo stazionamento o alla fermata dei bus, dei filobus e dei veicoli su rotaia. La sosta in queste circostanza non può essere inferiore ai 15 metri di stanza. Le sanzioni, in questi casi, sono pesanti: si va dai 41 ai 168 euro di multa nei casi più lievi, dove non c’è un intralciamento del traffico dei mezzi pubblici. Se invece l’impedimento c’è, si arriva anche a 335 euro e oltre. La media è di 200-300 euro, soprattutto quando è impedita la circolazione di questi mezzi. Si pensi al parcheggio sui binari o la sosta in curva, in modo da bloccare un bus in manovra.
Ma non finisce qui: la Corte di Cassazione ha stabilito che in queste circostanze si configura il reato (o il danno procurato) relativo all’interruzione di pubblico servizio. Questo significa che si può essere denunciati dagli enti di trasporto pubblico urbano (come l’ATM a Milano o l’ATAC a Roma). In questi casi si eleva una sorta di sanzione, che di fatti è una denuncia o una richiesta di danni alla società che assicura l’auto in divieto di sosta. Accade, insomma, esattamente come un incidente. In più, potrebbe scattare una vera e propria denuncia penale, anche da parte dei cittadini che non hanno potuto proseguire il loro viaggio sul mezzo pubblico a causa della sosta selvaggia.
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