Marc Marquez è tornato a parlare della grossa rivalità che scoppiò con Valentino Rossi nel 2015, un anno molto particolare.
Gli appassionati MotoGP sono sicuramente ricorderanno il campionato 2015, quello delle scaramucce tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Poi a beneficiarne fu Jorge Lorenzo, campione del mondo nell’ultima gara a Valencia.
In quell’ultimo gran premio il Dottore partì in ultima fila a causa del contatto che a Sepang provocò la caduta di MM93. Portò deliberatamente l’avversario sulla parte esterna della pista con una manovra scorretta e poi lo spagnolo cadde. Non ci fu nessun calcio da parte sua, però quella condotta non fu sportiva.
Quell’episodio fu il frutto dell’accusa che il nove volte campione del mondo fece in conferenza stampa al giovedì. Dichiarò davanti a tutti che il pilota Honda stava aiutando Lorenzo nella corsa al titolo MotoGP, ostacolando invece lui. Un’accusa che venne respinta da parte dell’interessato, che ha sempre negato di voler favorire il suo connazionale. La tensione in quel weekend era alle stesse e successe il patatrac.
Marquez in un’intervista a GQ in Spagna ha risposto sul fatto di non aver mai cercato di superare Jorge nell’ultima gara di Valencia, un fatto che ha creato non pochi sospetti nei suoi confronti: “Non lo ammetto apertamente. Non è che non volessi superarlo, ma sorpassarlo significava correre un grande rischio“.
Marc ha anche spiegato una cosa importante su quello che successe nel 2015, pungendo Rossi per il suo comportamento: “Le persone spesso mi chiedono cosa cambierei di quell’anno. E io penso che cambierei il modo con cui Valentino ha gestito la fine del 2015. Quando non sei il più veloce in pista, cerchi di mescolare le cose per vedere cosa riesci a prendere“.
Il pilota del team Repsol Honda ribadisce che l’italiano creò quella tensione perché si sentiva meno forte di Lorenzo e dunque si giocò una carta a sorpresa. Sperava di trarne beneficio, invece l’epilogo di quel campionato lo ha visto sconfitto. Sfumò l’ultima chance di conquistare il decimo titolo mondiale della sua carriera, un piccolo rimpianto che comunque è stato ormai superato.
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