Flavio Briatore parla del suo ritorno nel mondo della Formula 1 e fa un augurio particolare al nuovo manager: “È un amico, spero possa far bene”
Un grande ritorno che riporta il pensiero dei tifosi agli anni in cui Michael Schumacher si impose nel mondo della Formula 1. La sua Benetton colorata con Flavio Briatore al muretto hanno segnato un’epoca.
E ancora oggi l’imprenditore è ricordato per la sua esperienza vincente in questo sport. Anche quando ha iniziato a occuparsi di altro, la sua opinione è sempre stata richiesta e giudicata preziosa. Oggi, a quanto pare, Briatore si sta riavvicinando al circus, seppur con un ruolo diverso da quello del capo scuderia e con una maggiore attenzione al lato commerciale di questo sport.
E’ stato intervistato a un evento di Pitti Uomo, presso lo stand Suns Boards. Il manager ha parlato proprio di Formula 1 e dell’imminente stagione che sta per cominciare (si parte a marzo) facendo anche una previsione sulla Ferrari con il nuovo team principal Vasseur. L’obiettivo della Rossa è di riportare il Cavallino a vincere, sia nel campionato piloti che in quello costruttori.
Flavio Briatore benedice il nuovo manager: “Spero possa far bene”
Secondo Briatore ci sono buone possibilità di competere con la Red Bull, con la quale il gap è aumentato molto, soprattutto nell’ultima parte dell’anno. “Adesso nella Ferrari c’è Vasseur che è un amico, speriamo che faccia bene”, ha detto il famoso manager. Poi ha parlato anche della Formula 1 in generale: “Sono rientrato in questo mondo da due anni. Adesso ha un appeal straordinario, perché gli Stati Uniti sono un traino molto importante, mentre prima era complicato entrarci. Oggi vedo dei piloti giovani e straordinari, sono fantastici. Ma anche i piloti meno giovani formano un gruppo molto interessante – ha spiegato Briatore – penso ad esempio a Fernando Alonso, che ho visto di recente e pesa 60 chili, è in gran forma- Ai miei tempi non l’ho mai visto così, nemmeno quando correva con me”. E poi la conclusione a dir poco entusiastica: “La Formula 1 adesso è davvero uno spettacolo. Andiamo in America con 500-600mila persone”.