In Ferrari c’era chi davvero aveva provato a ingaggiare Ayrton Senna prima della tragica morte: il racconto di Cesare Fiorio.
Una delle più brutte giornate nella storia della Formula 1 è sicuramente il 1° maggio 1994, quando si corse la gara di Imola. Al settimo giro alla curva del Tamburello ci fu il terribile incidente di Ayrton Senna, che successivamente morì all’ospedale Maggiore di Bologna dopo che i dottori avevano fatto il possibile per salvarlo.
Quello fu un weekend maledetto, iniziato con il brutto incidente di Rubens Barrichello nelle prove libere del venerdì e poi proseguito al sabato con lo schianto mortale di Roland Ratzenberger. In gara Senna aveva nella sua Williams una bandiera austriaca da sventolare dopo il traguardo, proprio per omaggiare il collega morto. Purtroppo non ha potuto farlo.
Il pilota brasiliano è una leggenda della F1 e la sua scomparsa colpì in maniera particolare. Tra i rimpianti legati alla sua morte c’è anche il fatto di non averlo mai visto correre per la Ferrari.
Ayrton Senna in Ferrari: Cesare Fiorio ci provò
Cesare Fiorio è stato team principal della Ferrari dal marzo 1989 all’inizio del 1991. Dietro la rottura anticipata con la scuderia di Maranello c’è proprio il mancato arrivo di Senna: “Avevo portato avanti una trattativa segreta con Ayrton – racconta Fiorio a La Gazzetta dello Sport – ed ero stato a casa sua in Brasile. Quando mi hanno impedito di andare avanti, ho capito che dovevo lasciare, seppur con grande sofferenza. E questa cosa ha cambiato non solo il mio destino, ma anche quello di Ayrton“.
Durante il 1990 Fiorio aveva parlato con il pilota brasiliano per portarlo in rosso nell’anno successivo. Ma, stando a quanto emerso, Alain Prost si fece confermare da Gianni Agnelli e in questo modo non fu possibile far arrivare Senna in Ferrari. Fu bocciata l’idea di avere entrambi. Come tutti gli appassionati sanno, i due erano grandi rivali e non nutrivano simpatia reciproca. Una nuova convivenza, dopo quella burrascosa ai tempi della McLaren, sarebbe stata difficile.
L’operazione saltò e il caso vuole che l’esperienza ferrarista di Prost terminasse anticipatamente. Fu licenziato dopo il Gran Premio del Giappone per aver definito “un camion” la sua macchina a causa delle difficoltà nel guidarla.
Tra Senna e la Ferrari non finì lì, comunque. Jean Todt ha raccontato di aver parlato con il brasiliano nel 1993 per un suo ingaggio nel 1995. E anche l’ex presidente ferrarista Luca Cordero di Montezemolo ha rivelato di aver avuto un colloquio con il pilota il mercoledì prima dell’incidente mortale. Si erano accordati per incontrarsi nuovamente dopo il GP a Imola, però sappiamo com’è andata…
Ayrton voleva fortemente vestire la tuta rossa, ma non ha potuto farlo. Un vero peccato, sarebbe stato interessante vedere se sarebbe riuscito a interrompere il lungo digiuno di titoli del Cavallino Rampante in F1. Ci ha pensato poi Michael Schumacher nel 2000. L’ultimo mondiale risaliva al 1979, quando fu Jody Scheckter a trionfare.