Uno degli ultimi provvedimenti della FIA non è piaciuto a Lewis Hamilton, che lo ha fatto presente con delle dichiarazioni nette.
Lewis Hamilton è in Formula 1 per vincere e godersi le gare, ma non solo. Ritiene importante utilizzare uno sport così mediatico per trasmettere messaggi importanti su determinati temi, ad esempio i diritti civili e la lotta alle discriminazioni.
Il razzismo è qualcosa che ha vissuto in maniera diretta ed è un argomento al quale è molto sensibile. Vorrebbe che la F1 fosse impegnata maggiormente nel lanciare messaggi positivi, non dedicandosi solo a sport e business.
Sicuramente il recente provvedimento della FIA non lo ha reso contento. Infatti, dal 2023 sarà vietato diffondere ed esibire commenti o simboli di stampo politico, religioso e personale. L’unico modo per poterlo fare è ricevendo l’approvazione da parte della stessa Federazione Internazionale, che vuole evitare che venga violato il principio generale di neutralità.
La decisione presa trova Hamilton profondamente contrario. Negli ultimi anni sono stati soprattutto lui e Sebastian Vettel a farsi promotori di alcune iniziative che hanno riguardato certi temi.
Intervistato dal New York Times, il pilota Mercedes si è esposto molto chiaramente: “Il 2020 ha avuto un grande impatto personale. Mi sento in grado di alzarmi e parlare apertamente di qualsiasi problema. So che le cose vanno sempre dette e fatte, perché molte persone stanno soffrendo“.
Hamilton è stato molto duro nei confronti della Federazione Internazionale, guidata dal presidente emiratino Mohammed Ben Sulayem: “Se non posso difendere i diritti umani e non posso continuare con quello che ho fatto in questi anni, preferirei non correre più“.
Lewis ritiene sbagliato mettere il bavaglio ai piloti, che possono utilizzare il grande eco mediatico della F1 per trasmettere messaggi che vanno oltre lo sport: “Ci sono ancora molti ostacoli da superare. Si spera che non sarà così ancora per molto, ma è triste vedere che certe cose esistono oggi. Se non posso parlare con le persone, se non posso parlare di questi temi delicati… Non ci saranno gli effetti che dovrebbero esserci“.
L’opinione del sette volte campione del mondo di Formula 1 è netta. La FIA, però, non sembra intenzionata a fare passi indietro in questo momento. Bisognerà vedere se durante i weekend di gara il driver inglese deciderà comunque di andare contro il provvedimento varato, compiendo così una violazione del Codice Sportivo Internazionale.
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