Fiorio, ex team principal della Ferrari, ha commentato la scelta della scuderia di dire addio a Binotto per ingaggiare Vasseur.
La Ferrari nel 2023 si presenta con una novità importante, ovvero il nuovo team principal Frederic Vasseur. Raccoglie l’eredità di Mattia Binotto e sarà chiamato a fare meglio del suo predecessore, che comunque ha inciso sul lavoro riguardante la nuova macchina.
Il francese avrà sulle sue spalle responsabilità e pressioni enormi, dovrà essere in grado di reggerle. In F1 ha avuto esperienze con Renault e Sauber, ma guidare la scuderia di Maranello è tutta un’altra cosa. Ne è consapevole ed è molto motivato a dimostrare di essere all’altezza del compito.
Per quanto riguarda l’ormai ex ingegnere ferrarista, non è ancora chiaro quale sarà il suo futuro. Non ci sono più indiscrezioni da tempo. In ogni caso, dovrà osservare un periodo di gardening leave prima di poter lavorare per una squadra diversa dalla Ferrari. Era anche trapelata la possibilità di sostituire Ross Brawn nel ruolo di direttore generale e responsabile sportivo della F1.
Ferrari, Cesare Fiorio su Binotto e Vasseur
Cesare Fiorio in un’intervista al Corriere dello Sport ha dichiarato di non condividere l’addio di Binotto: “Io lo avrei tenuto, l’ho sempre reputato un grande tecnico. La F1-75 è stata, con la Red Bull, la migliore macchina del 2022. Il Mondiale non è arrivato perché è mancata affidabilità, per alcune strategie sbagliate e per qualche errore dei piloti. Sono sicuro che nel 2023 la Ferrari avrà una grande vettura“.
Fiorio ha diretto la Ferrari tra il 1989 e il 1991, sa bene cosa significhi essere in quella scuderia. Non manca qualche dubbio su ciò che potrà fare Vasseur: “Ha un curriculum vincente nelle serie minori, ma in Formula 1 non ha fatto ancora nulla. Non è in grado da solo di garantire il Mondiale, ha bisogno della squadra. In caso di insuccesso, avrà l’alibi di essere appena arrivato. Però penso che sia una persona capace e intelligente, in grado di adattarsi velocemente“.
Vasseur ha trionfato più volte nei campionati “minori”, però in F1 con Renault e Sauber non ha potuto puntare in alto. Con la Ferrari è diverso e dovrà essere bravo a calarsi nella nuova realtà: “Dovrà mettere la squadra – spiega Fiorio – nelle condizioni di sviluppare la macchina nel corso della stagione. E permettere di fare le scelte strategiche giuste“.
La strategie sono state un vero tallone d’Achille per il team nel 2022 ed è fondamentale porvi rimedio. Ci sono sicuramente situazioni nelle quali non è semplice fare la scelta giusta, ma certi errori si potevano evitare.