Lin Jarvis, managing director Yamaha, parla di Valentino Rossi. Una caratteristica lo accomuna ad un campione di oggi.
Fabio Quartararo e Yamaha sono stati ad un passo dal divorzio nel corso della stagione 2022, ma alla fine il matrimonio è stato sancito dal rinnovo di contratto biennale. Lin Jarvis ha insistito tanto per blindare il campione francese, consapevole che se le cose non stavano andando bene la responsabilità era da attribuire quasi interamente alla M1 2022, incapace di ottenere quel surplus di potenza richiesto insistentemente da tempo.
Il pilota di Nizza ha firmato fino alla fine del 2024 e se sono rose fioriranno… anche oltre. L’a.d. della Yamaha sa di avere un talento puro in squadra, come non si vedeva dai tempi di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. La speranza è di riuscire ad aprire un’epoca trionfale, ma molto dipenderà dal lavoro che sapranno svolgere gli ingegneri di Iwata e dal nuovo gruppo tecnico con base in Italia formato da Luca Marmorini, a cui spetta il compito di aumentare le prestazioni del quattro cilindri in linea, specie in termini di potenza e velocità sui rettilinei, dove nel 2022 Fabio Quartararo ha particolarmente sofferto.
Un dato di fatto è inconfutabile: il campione francese ha chiuso 2° nella classifica piloti finale, tenendo in vita la corsa al Mondiale fino all’ultimo Gran Premio di Valencia, nonostante un prototipo decisamente indietro rispetto alla Ducati di Pecco Bagnaia che si è aggiudicata lo scettro iridato. Per ritrovare un’altra Yamaha in classifica bisogna scendere fino al 19° posto di Franco Morbidelli. “Prima c’erano i mostri sacri [Rossi, Stoner, Lorenzo e Pedrosa] su un livello diverso dagli altri, vincevano sempre loro, ora è cambiato“, ha sottolineato Lin Jarvis a Crash.net.
Il regolamento ha livellato le prestazioni e ci sono una decina di piloti che possono vincere ogni domenica. Ma Fabio Quartararo sa fare comunque la differenza e in parte ricorda Valentino Rossi. “Ci sono sempre talenti eccezionali e Fabio è sicuramente uno di quelli… Ha qualcosa di speciale… Alcuni ce l’hanno e altri no. Stoner era uno di quelli, anche Valentino“. Le caratteristiche che lo differenziano sono innanzitutto atletiche e caratteriali: “A volte è spavalderia, abilità, tempi di reazione fulminei, comprensione della moto“.
Ma ad avvicinarlo ai grandi campioni di un tempo c’è anche la sua abilità nel formare un gruppo unito che lavora intorno a lui. “Alcuni piloti hanno la capacità di formare un gruppo attorno a loro, di lavorare insieme come squadra“, ha concluso Lin Jarvis. “Valentino Rossi ne è un grande esempio, e anche Marquez, secondo me. Se guardi il gruppo di Marc all’interno di HRC, sono molto vicini e molto uniti. E anche Fabio ha questa caratteristica“.
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