Valentino Rossi, il capotecnico ammette: “Li ha distrutti”

Ramon Forcada, ex capotecnico di Jorge Lorenzo e altri piloti, ha espresso la sua opinione su Valentino Rossi.

Valentino Rossi è una leggenda del motociclismo, ha vinto tanto e scritto pagine di storia delle corse. Ha lasciato un’impronta significativa prima di ritirarsi alla fine del campionato MotoGP 2021.

Valentino Rossi
Valentino Rossi – Automotorinews.it

Anche se non è più presente come pilota, a rappresentarlo nel Motomondiale ci sono comunque il team VR46 e i piloti della VR46 Riders Academy. Lui si è fatto vedere in alcuni gran premi, però è stato impegnato soprattutto come pilota del team WRT nel GT World Challenge Europe e come padre della piccola Giulietta, avuta dalla compagna Francesca Sofia Novello.

La sua accademia è stata un successo, visto che in questi anni sono arrivati tre titoli mondiali. Uno lo ha vinto Franco Morbidelli (Moto2 2017) e gli altri Francesco Bagnaia (Moto2 2018 e MotoGP 2022). Spera che ne arrivino altri in futuro. Intanto lui l’anno prossimo sarà sempre nel GTWCE con il team WRT, solo che guiderà una BMW M4 invece di una Audi R8.

MotoGP, Ramon Forcada su Valentino Rossi e Casey Stoner

Ramon Forcada conosce molto bene Rossi essendo stato per tanti anni capotecnico in MotoGP. Ha lavorato nel team ufficiale Yamaha prima con Jorge Lorenzo e poi con Maverick Vinales. Successivamente è passato team satellite, lavorando con Franco Morbidelli e con Andrea Dovizioso.

Vale Rossi
Valentino Rossi – Automotorinews.it

L’ingegnere spagnolo ha parlato di Valentino in un’intervista concessa al giornalista Manuel Pecino: “Era un esperto di guerra psicologica, finché non ha trovato piloti più furbi di lui. È stato lo stratega numero 1 e abbiamo visto quanti ne ha distrutti mentalmente durante la sua carriera“.

Forcada riconosce il valore di Rossi, però a suo avviso c’era sicuramente più forte di lui: “Il più veloce di tutti è stato Casey Stoner. Faceva segnare i tempi migliori al terzo giro su circuiti che non conosceva. Alcuni sono subito velocissimi perché sono già naturalmente pronti. Altri devono lavorare e hanno bisogno che tutto vada bene per essere veloci“.

Essendo stato al fianco di Casey Stoner nel 2006, anno del debutto dell’australiano in MotoGP, ha avuto modo di conoscere bene anche lui. Poi è stato un rivale, però non ha smesso di stimarlo per le sue grandi qualità alla guida.

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