Carlos Sainz lancia un invito alla Ferrari: il suo messaggio è eloquente, il pilota spagnolo vuole che a Maranello lo facciano
La Formula 1 è ferma, con il Mondiale che riprenderà solo il prossimo marzo con l’esordio in Bahrain. I piloti si dividono tra vacanze ed allenamenti, in attesa di muovere i primi passi in vista della nuova stagione.
Ciò nonostante, il mondo del motorsport ha altre competizioni attive che attirano eccome gli appassionati di tutto il mondo. Tra queste, c’è sicuramente la Dakar, una delle corse storiche e più rinomate esistenti.
Il Rally del 2023 è la 45ma edizione della famosa gara che si disputa interamente in offroad; per il quarto anno è l’Arabia Saudita ad ospitare questa competizione che ha preso il via lo scorso 31 dicembre a Yanbu. La tappa conclusiva delle 14 in programma sarà il 15 gennaio prossimo, con arrivo a Dammam.
Fin qui sono state disputate solo due tappe ed al comando della classifica c’è Carlos Sainz, il papà del pilota della Ferrari, a bordo del buggy elettrico RS Q e-tron, gioiellino firmato Audi, estremamente competitivo in questa manfestazione. Sainz, però, è tallonato da vicino da Nasser Al-Attiyah, il campione in carica.
Ed al seguito del padre, in veste di tifoso, c’è anche Carlos Sainz Jr., il pilota della Ferrari che ha chiuso il mondiale 2022 al quinto posto con 246 punti ma anche con la soddisfazione della prima vittoria in carriera in un Gran Premio.
“L’atmosfera che si respira tra i concorrenti al bivacco è ciò che mi ha colpito di più” ha detto il pilota in alcune dichiarazioni riportate da La Gazzetta dello Sport. “C’è naturalmente grande competizione ma anche grande rispetto, i piloti si vogliono bene, lo si percepisce ed è bello poter ammirare questo cameratismo considerato come sia rischiosa la Dakar, anche se bellissima“.
Immancabile il paragone con il mondo della Formula 1 e con la vita nel paddock. “Questo stile mi piace ed è migliorato in F1 l’ambiente. In pista si lotta ma il rapporto all’esterno è bello tra i piloti“.
Ferrari grande assente alla Dakar, con il Cavallino che non partecipa con alcuna vettura a questa rassegna. Una situazione che a Sainz ha condotto in una riflessione. “Sono qui perché la disciplina mi piace, non solo perché gareggia mio padre. Sarebbe bello che una di queste supercar la costruisse la Ferrari. Seguo questa competizione dal 2006 ed inizialmente l’ho vissuta grazie a ciò che mi raccontava mio padre; più da vicino solo negli ultimi tempi e credo che sia magica. Da tanto avevo desiderio di venire ma in genere coincide con la sola setimana in un anno di riposo“.
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