Multe Auto, arriva l’importante novità nella legge di Bilancio sul rischio di aumenti nel 2023. Via libera del Senato: vale per il prossimo biennio
Multe auto nel 2023, arriva la decisione del Governo e per fortuna si tratta di una buona notizia. Il tanto tenuto aumento già previsto dalla legge per l’adeguamento delle tariffe non ci sarà. Il rialzo sarebbe stato pesante, con una percentuale del 15.6%.
Gli aumenti dei costi sarebbero partiti dal 1 gennaio del 2023, e facevano parte degli adeguamenti previsti normalmente dalla legge. Tuttavia, il particolare momento economico del paese e le numerose richieste dei consumatori hanno indotto il governo a bloccare gli aumenti. La conferma è arrivata dal Senato, che nella seduta del 29 dicembre ha approvato con 109 sì, 76 no e 1 astenuto la legge di Bilancio del 2023 presentata dal Governo nei giorni scorsi.
Proprio “L’eccezionalità dell’attuale situazione economica” ha indotto l’Esecutivo a sospendere l’aggiornamento biennale degli importi delle sanzioni. Niente stangata, per fortuna: il voto favorebole di Palazzo Madama ha bloccato gli aumenti fino a tutto il 2024. Ad esempio, il divieto di sosta (l’infrazione più comune) costerà ancora 41 euro. Invece, l’utilizzo del telefono alla guida continuerà a comportare una sanzione di 165 euro.
Non ci saranno ritocchi verso l’alto nemmeno per le multe per l’accesso a zone di traffico limitato (che costa 83 euro) o per i superamenti dei limiti di velocità: 195.40 euro per quelli “ordinari” e di 845 euro per chi supera i limiti di oltre 60 km/h. La decisione del Governo era stata in qualche modo annunciata: del resto non è nuova la proposta di esponenti della maggioranza per provare ad adeguare l’importo delle multe più comuni (e meno gravi) al reddito dei cittadini.
Ad esempio, le infrazioni non gravi potrebbero essere comminate in misura all’Isee di chi ha commesso l’irregolarità. Oggi, ovviamente, gli importi delle multe sono uguali per tutti, ed effettivamente alcuni di questi possono intaccare non poco il bilancio di una famiglia, soprattutto quelle con redditi modesti che faticano ad arrivare a fine mese. Per fortuna, in ogni caso, gli aumenti previsti dalle legge non ci saranno. Se ne riparlerà in vista del 2025.
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