Il governo è pronto a mettere in atto un giro di vite per tutti coloro che utilizzano i monopattini e non solo per ridurre il numero di incidenti e di conseguenza di vittime della strada
I monopattini sono uno strumento di mobilità decisamente libero e agevole. Si possono guidare in qualsiasi condizione, senza obblighi particolari. Purtroppo, il proliferare di questi mezzi nei centri urbani, anche grazie allo sharing, ha portato ad un aumento considerevole per i rischi di incidenti.
A partire dall’incolumità di chi è a bordo dei piccoli veicoli, ma anche per pedoni e automobilisti. Spesso i monopattini procedono a velocità piuttosto spedite, e soprattutto sono totalmente silenziosi e non sempre facilmente individuabili. Senza contare che di fatto non offrono nessun tipo di protezione per chi li conduce. Anche per questi motivi il governo ha deciso di stabilire delle regole nuove per utilizzare questi mezzi in sicurezza. Nel corso di una riunione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è ipotizzato di introdurre l’obbligo del casco anche per questi mezzi, così come quello della targa. Non si tratta di una decisione definitiva, ma soltanto di un’ipotesi derivante da una proposta.
Monopattini, cambia tutto: adesso sarà obbligatorio farlo
Tuttavia, il governo sembra intenzionato ad andare fino in fondo e imporre queste nuove rigide regole nel più breve tempo. L’intenzione è di intensificare i controlli per i monopattini, anche nelle ore notturne. L’obiettivo principale è di ridurre in modo considerevole il numero di incidenti, visto nel 2022 si è registrato un incremento altissimo, vale a dire del 25% rispetto al 2021. La media delle vittime di incidenti con monopattini coinvolti è salita a ben 8 al giorno.
Moltissime di queste vittime sono giovani. Ecco perché il governo capitanato da Giorgia Meloni vuole intensificare i controlli e soprattutto imporre il casco e una targa per riconoscere ogni tipo di monopattino e rendere le procedure del post incidenti più semplici e rispettose delle legge del Codice della Strada. In ogni caso è presto per parlare di riforma: il tema si riaffronterà di nuovo nei primi mesi del prossimo anno.