Marko, consulente della Red Bull, ha espresso il suo pensiero sull’addio di Binotto alla Ferrari.
La Ferrari ha deciso di effettuare un grande cambiamento non andando avanti con Mattia Binotto e assumendo un nuovo team principal. Perde un ingegnere di elevata esperienza e competenza, una figura che faceva parte della squadra da tanti anni. Non tutti concordano con questa scelta.
Al posto di Binotto arriva Frederic Vasseur, ufficialmente in carica dal 9 gennaio 2023. Il francese ha maturato esperienze in Formula 1 con Renault e soprattutto con Sauber, oltre ad aver vinto tanto nei campionati minori. Non manca dello scetticismo nei suoi confronti.
Vasseur dovrà dimostrarsi all’altezza del difficile compito e non farsi mangiare dalle enormi pressioni che comporta dirigere la scuderia più prestigiosa della Formula 1. Cambiare team principal, comunque, non basterà alla squadra di Maranello per tornare a vincere il titolo mondiale. Servono più interventi per essere al top.
F1, Binotto via dalla Ferrari: il giudizio di Marko
Tra coloro che non sono convinti della mossa fatta dalla Ferrari c’è Helmut Marko, consulente della Red Bull. Ad Auto Motor und Sport si è così espresso sull’argomento: “Non capisco il cambiamento. Ritengo Binotto un ottimo tecnico e politico, era semplicemente sopraffatto dal suo compito. Sarebbe stato sufficiente fornirgli un direttore sportivo che lo affiancasse in pista e per le strategie. L’arrivo di un uomo nuovo, che ha tanti altri incarichi, lo vedo come un indebolimento”.
Marko ritiene che la Ferrari si sia indebolita passando da Binotto a Vasseur. Sia considerando il valore dell’ingegnere italiano sia valutando il ruolo del nuovo arrivato. Bisogna dire che il francese dovrebbe liberarsi degli altri impegni extra Ferrari una volta che prenderà possesso della poltrona di team principal della scuderia di Maranello.
Vasseur è legato al team ART Gran Prix, alla Spark Racing Technology ed è manager di piloti. Secondo alcune indiscrezioni, la Ferrari ha tardato l’annuncio del suo ingaggio proprio per attendere che lui sistemasse tutte le varie attività collaterali che lo riguardano. Dovrebbe essere praticamente tutto a posto adesso, altrimenti l’ex boss della Sauber non avrebbe firmato il contratto con la Rossa.