Conclusa la stagione 2022, arriva la stima delle spese sostenute dai team per riparare le auto dopo gli incidenti causati dai piloti: la classifica dei cinque più “costosi”, e c’è pure un ferrarista
La Formula 1 offre spettacolo, non solo per sorpassi e lotte per arrivare in testa al traguardo, ma anche per gli immancabili incidenti. Per fortuna, quasi sempre i piloti ne escono illesi, ma i danni alle monoposto sono evidenti.
Talvolta si danneggiano, anche pesantemente. Altre, invece, ne escono completamente distrutte. Fa sempre un certo effetto vedere simili gioielli così danneggiati, e in tanti si chiedono quanto costa poi sistemare queste monoposto e farle tornare come nuove. Ovviamente i costi di queste vetture sono enormi, e di conseguenza ogni incidente comporta enormi spese.
Un discorso importante, soprattutto nell’ottica del contenimento dei costi, decisivo in epoca di budget cap. Anche le spese per ripristinare le monoposto dopo gli incidenti sono diventate importanti, e incidono ovviamente sui bilanci dei team. Per questo il sito RacingNews365 ha fatto una stima dei danni occorsi alle monoposto negli incidenti accaduti nella stagione 2022, e di conseguenza è venuta fuori una classifica dei piloti che hanno fatto più danni e richiesto maggiori spese per sistemare le auto.
Tutti ricordano, ad esempio, il terribile incidente di Zhou con l’Alfa Romeo a Silverstone. In quel caso auto totalmente distrutta dopo essere stata avvolta dalle fiamme. Fuoco anche per la Ferrari di Carlos Sainz in Austria. Ma a far salire i costi non sono i singoli gravi incidenti, ma il ripetersi di questi eventi con una certa continuità. Lo sa bene Mick Schumacher, che di incidenti ne ha fatti parecchi. Infatti c’è lui al primo posto.
I suoi guai hanno causato alla Haas una spesa di ben 4 milioni di dollari (la stima è del sito RacingNews365 e non è un dato ufficiale) alla sua scuderia. Dietro di lui Latifi con la Williams, le cui spese per sistemare le sue monoposto è stata di 3.4 milioni di dollari. Ovviamente c’è anche Zhou, che si mette al terzo posto con 2.9 milioni. E a sorpresa c’è anche un ferrarista: il già citato Carlos Sainz, che è al quarto posto (2.7 milioni) seguito al quinto da Lewis Hamilton, anche lui spesso coinvolto in “sinistri” su diversi circuiti del Mondiale.
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