Mick Schumacher lancia la sfida: il neo pilota della Mercedes è deciso e le sue dichiarazioni sono eloquenti
L’addio alla Haas poco prima del termine della stagione, con l’annuncio ufficiale che, di fatto, era una sorta di segreto di Pulcinella nel paddock. Il sedile perso dopo due stagioni di Formula 1 in chiaroscuro e solo 12 punti centrati nel 2022 non hanno però messo fine alla carriera da pilota di Mick Schumacher.
Salutati l’Haas ed anche il mondo Ferrari, dopo aver detto addio anche alla Academy del cavallino, Mick ha seguito anche in questo senso le orme del padre, con il prosieguo della sua carriera in Mercedes. Da tempo c’erano stati abboccamenti tra la scuderia tedesca ed il pilota, con Wolff che aveva speso parole d’elogio per il giovane Mick.
Una sorta di preparazione del terreno prima dell’annuncio ufficiale che è poi arrivato proprio poco fa. Mick Schumacher entra in Mercedes, seppur come pilota di riserva, alle spalle di Lewis Hamilton e George Russell.
In Mercedes potrà proseguire il suo percorso di crescita, nel Team che ha visto le ultime gare in Formula 1 del padre Michael. Ed un pensiero al suo genitore non è mancato nel messaggio rilasciato ai canali social della scuderia. “Per me significa molto lavorare qui. Per tre anni mio padre ha fatto parte del team e sonon state poste in quel periodo le fondamenta della Mercedes di oggi. Ed ora, per me essere qui, è motivo di orgoglio“.
Mick Schumacher lancia il guanto di sfida
Una nuova esperienza, quindi, per Mick che ha riassunto così, in un connubio di emozioni e gioia per quello che gli proporrà il futuro.
“Alla Mercedes mi sono sentito sempre vicino, sia per il tempo che quand’ero più giovane ho passato qui che per la storia con la mia famiglia. Sono felice di essere in questa squadra seppur come pilota di riserva e non principale. Durante il 2022 – ha spiegato – ho visto lo sviluppo della W13, dagli inizi complicati fino a vincere un Gran Premio. Spero che possa lottare per il titolo a fine stagione il team e di dare il mio contributo“.
“Sicuramente – ha poi concluso – non sono tante le squadre che hanno un pilota di riserva che conosce le vetture di ultima generazione e che le abbia guidate. So com’è fatta la monoposto ed in termini di guida cosa serve“.