Quartararo racconta che il suo passaggio in MotoGP non era visto bene da tutti: ha dovuto lottare per dimostrare di essere all’altezza.
Il 2022 è stato un anno un po’ deludente per Fabio Quartararo, che pur essendo arrivato secondo in campionato non ha nascosto il suo rammarico. Aveva un vantaggio di 91 punti su Francesco Bagnaia dopo la gara del Sachsenring e si è fatto incredibilmente rimontare. Addio al sogno di vincere il secondo titolo MotoGP.
Va detto che le responsabilità vanno attribuite pure alla Yamaha, che non gli ha messo a disposizione una moto alla sua altezza. Lui ha dovuto fare a volte dei miracoli con la M1, che ha patito più volte il fatto di non avere un motore particolarmente performante. Se non partiva in prima fila, faticava tanto. E su certi circuiti, perdeva troppo in rettilineo.
Ha sbagliato anche lui in alcune occasioni, però aveva certamente uno svantaggio tecnico rispetto a Pecco. Ha dato il massimo per colmarlo con il suo talento, però è innegabile che la Ducati Desmosedici GP sia il migliore prototipo della griglia oggi.
Quartararo sull’arrivo in MotoGP, Yamaha e futuro
Intervistato da solomoto.es, il francese è tornato a parlare del suo arrivo in MotoGP avvenuto tra lo scetticismo abbastanza generale: “Il 98% delle persone credeva che non meritassi un posto in MotoGP. Dicevano che avevo vinto solo una gara. Quando il mio manager mi ha chiesto se fossi pronto a fare il salto col team Petronas, gli ho risposto di sì. C’erano dieci piloti che aspiravano a quel posto. Ogni giorno ne scartavano uno e io chiamavo il mio manager per sapere la situazione”.
Quando gli viene chiesto quale pilota sia stato il suo idolo, Quartararo risponde chiaramente: “Quando ero piccolo, il mio preferito era Valentino Rossi. Da grande, Marc Marquez. Ho tanto rispetto per lui, ancora di più dopo quello che ha passato. Mentalmente è molto forte”.
Il 2022 non è stato un anno semplice, Fabio ammette che la frustrazione non è stata poca: “Avevo lo stesso motore del 2020 e del 2021, mentre gli altri sono migliorati. Mi aspettavo un miglioramento che non c’è stato. In Qatar sono arrivato nono e in Argentina ottavo, mi sono chiesto cosa facessi qui. Poi ho cambiato mentalità, cercando di dare il massimo con ciò che avevo. Qualche anno fa avevamo il telaio migliore e meno motore, ora abbiamo un telaio simile agli altri e ancora meno motore. Non abbiamo nulla di positivo rispetto alla concorrenza”.
Il pilota Yamaha sperava di fare il bis dopo il Mondiale MotoGP del 2021, però deve accettare la sconfitta ed essere ottimista per il futuro: “Mi aspettavo di essere campione del mondo, ma non ho potuto esserlo. Dopo Valencia è stato difficile accettarlo, perché sono un pilota vincente. Ora guardo al futuro. Nel 2023 ci sarà un salto importante. Di motore e aerodinamica dovremmo migliorare. Vedremo”.