Dal 1 dicembre un pieno di carburante potrebbe costare di più. Il Consiglio dei Ministri starebbe per ridurre lo sconto statale sulla benzina
L’aumento vertiginoso del costo della benzina, del diesel e degli altri carburanti ha tormentato gli automobilisti per mesi. A partire dalla guerra in Ucraina i prezzi sono aumentati senza sosta, arrivando perfino a superare i 2 euro al litro.
Una crisi che stava compromettendo la vita quotidiana dei cittadini, ma anche e soprattutto il settore dei trasporti e del commercio. Per questo motivo il governo, allora presieduto da Draghi, fissò un sostanzioso sconto fisso di 30.4 centesimi al litro per ogni tipo di carburante. In pratica sono state tagliate le “accise”, ossia le tasse specifiche per i carburanti. Lo sconto, di fatto sempre attivo, ha permesso di contenere i prezzi, soprattutto nei periodi peggiori. Tuttavia, questa misura potrebbe cambiare: lo sconto di 30 centesimi potrebbe essere ridotto. Quindi il bonus statale resta, ma fortemente ridotto rispetto al passato. E’ questa la misura che il Consiglio dei Ministri, contestualmente all’approvazione della nuova Legge di Bilancio, ha approvato.
Sconti benzina, il governo prende una decisione inattesa e sgradita
Si tratta di un decreto legge che introduce misure urgenti su accise e iva, compresa quella sui carbaranti per il sostegno degli enti territoriali e dei territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi metereologici. In base alla bozza di testo (ancora non approvato) lo sconto sui carburanti passerà da 25 centesimi più iva a 15 centesimi più iva. Il totale, quindi, passerebbe da 30.5 centesimi a 18.3. Per il GPL lo sconto passa da 8.5 centesimi + iva a 5.1 centesimi + iva. Il taglio dovrebbe avere validità di un mese: entrerebbe in vigore il 1 dicembre, fino al 31 dello stesso mese.
L’anno si concluderebbe in questo modo, e per il futuro non c’è alcuna certezza: il provvedimento dovrebbe rimanere, ma sicuramente in misura ridotta e non dovrebbe più tornare ai livelli precedenti. Evidentemente l’esecutivo prevede che i costi dei carburanti stiano andando progressivamente a calare, per questo uno sconto governativo così forte non sarebbe più necessario. Nel senso che i prezzi al consumo rimarrebbero comunque bassi, stavolta a causa del calo dei costi sul mercato delle materie prime.