Valentino Rossi è stato cercato dalla Suzuki in passato: la casa di Hamamatsu lo voleva nel suo team MotoGP.
Valentino Rossi ha corso con tre marchi in MotoGP, ma ha vinto solamente con due: Honda prima e Yamaha poi. Il biennio in Ducati è stato molto deludente e lo ha portato a fare ritorno nel team di Iwata, dove è tornato a vincere gare e a lottare per il titolo.
Ha più volte dichiarato che già dal primo test a Valencia si era reso conto che forse aveva fatto un errore a firmare per Ducati. La Desmosedici GP allora era una moto davvero difficile da guidare. Solo Casey Stoner con il suo stile era in grado di portarla nelle prime posizioni, ma doveva comunque prendersi dei rischi per arrivare al limite e non superarlo.
Dopo il suo addio e con l’arrivo dell’ingegner Gigi Dall’Igna è iniziata una svolta che ha portato il team di Borgo Panigale a crescere sempre di più. E nel 2022 è arrivato il secondo mondiale piloti con Francesco Bagnaia, che ha trionfato quindici anni dopo Stoner. Pecco ha compiuto l’impresa che il Dottore non era riuscito a compiere con una moto radicalmente diversa da quella di queste stagioni.
Quando Rossi era in scadenza di contratto nel 2012, la Ducati gli aveva comunque proposto di andare avanti con il progetto. Tuttavia, non c’erano più le condizioni per proseguire quell’esperienza e preferì fare di tutto per rientrare in Yamaha nel 2013.
Davide Brivio era stato manager del team di Iwata e poi aveva seguito Valentino in Ducati nel 2011, anno nel quale la Suzuki decise di lasciare la MotoGP. Ma a differenza di quanto successo nel 2022, allora aveva già l’idea di farvi ritorno in futuro.
Intervistato da Slick Magazine, l’attuale dirigente sportivo del team Alpine F1 ha svelato un retroscena interessante: “A inizio 2012 fui contattato da Shinichi Sahara e mi disse che Suzuki voleva rientrare nel 2014. Voleva sapere se Valentino fosse interessato a unirsi al progetto. Gliene parlai e lui mi disse che aveva bisogno di una moto per il 2013, non per il 2014. Quindi non poteva aspettare la Suzuki. L’ho riferito a Sahara, che ne ha preso atto”.
Suzuki avrebbe voluto Rossi nella propria squadra ufficiale MotoGP, però le sue tempistiche non coincidevano con le esigenze del pilota. Rossi non voleva rimanere un altro anno in Ducati e attendere il ritorno della Suzuki, preferì accasarsi in Yamaha.
Brivio, comunque, un po’ di tempo dopo fu nuovamente contattato da Sahara e gli venne offerta la possibilità di diventare team manager. Lui accettò e nel 2020 si è tolto la soddisfazione di conquistare il titolo mondiale piloti con Joan Mir. Poi ha sorprendentemente scelto di lasciare la MotoGP per andare in Formula 1 con l’Alpine, ma rimane comunque un manager molto apprezzato nel paddock del Motomondiale.
Una Vespa molto speciale, nata da una collaborazione fuori di testa. I due giganti Piaggio e FIAT…
La Smart è una microcar conosciutissima, ma anche la Fiat ha avuto la 'sua' Smart.…
Ormai la tecnologia ha reso possibili cose che pochi anni fa potevamo solo sognarci. Questo veicolo…
Ogni anno vengono prodotte automobili nuove da far valutare ai tanti clienti che vantail mercato…
Tutti quanti, chi più e chi meno, conosciamo il marchio Dacia. Non è l'unico, però,…
Il tuo agente assicurativo ha un guadagno a dir poco interessante! Ogni volta che qualcuno…